Perseguitato da multe errate del velox: nove in due mesi da un Comune dove non è mai stato. Tutta colpa di una lettera

Giovedì 11 Gennaio 2024 di Anna Nani
Angelo Motta mostra le contravvenzioni arrivate al padre

​PORTO TOLLE - Da novembre ad oggi nove multe per eccesso di velocità, per un ammontare di circa seicento euro. Peccato che la sua auto non sia mai transitata davanti a quel velox che si trova sulla Provinciale della Val Tidone, provincia di Pavia, non fosse altro perché vive nel Delta del Po, a ben 314 km dal punto incriminato.

VICENDA KAFKIANA

La storia è quella di Giuseppe Motta e a raccontarla è il figlio Angelo. Originari di Scardovari, ma residenti a Porto Viro, da novembre stanno vivendo un incubo fatto di contestazioni per eccesso di velocità che ciclicamente arrivano, indirizzate all’ignaro genitore, e sono costretti ad ad impugnarle per farle annullare. Il figlio fin da subito si è attivato per avvisare dell’errore la Polizia provinciale senza, a quanto pare, nessun risultato fino ad ora. Per questo ha deciso di rivolgersi al Prefetto per segnalare il disagio che sta vivendo tutta la famiglia a causa di questa inspiegabile “svista”. Sì perché, se il pensiero iniziale era andato ad un furto di targa, dal racconto di Angelo Motta emerge un quadro diverso, che riconduce il tutto ad un più banale errore umano, che molto probabilmente avviene in fase di accertamento: «Viene confusa la P dell’auto del trasgressore con una R che è invece presente nell’auto di mio padre. Un errore di lettura fatto prontamente presente con tanto di foto, non capisco come possano vedere una stanghetta che non c’è».

VESSAZIONE

Una vicenda che ha del kafkiano quella che vede coinvolto l’anziano del Delta, che dal 3 novembre ad oggi ha ricevuto ben 9 verbali: uno è datato 22 novembre, addirittura 4 del nel 1. dicembre e l’ultimo arrivato lunedì 8 gennaio. La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso: «Sono stanco di inviare pec e raccomandate per annullare i verbali – rimarca Motta - L’errore viene riconosciuto ed i verbali annullati, ma è un esborso economico e di tempo doverli contestare e bloccare. Per fortuna mio padre può fare affidamento su di me per le pratiche, ma ricevere 9 multe non dovute, tutte con lo stesso errore, è una vera e propria vessazione». Oltre al danno per chi è innocente, rimane la beffa per la comunità di un trasgressore che rimane impunito. «L’installazione degli autovelox, a questo punto, a cosa serve? Dove va la loro funzione di prevenzione? si domanda Angelo Motta - per nove volte è stata contestata un’infrazione ad un soggetto sbagliato. Al trasgressore reale, dato il ritardo con cui arrivano le notifiche rispetto alla violazione, credo invece non sia mai stato contestato nulla. È giusto tutto ciò? La Provincia, dal canto suo, incarica una società esterna di gestire la pratica, spendendo soldi per inviare un verbale da cui però non incasserà un euro». «Chi lavora sbaglia, per carità - conclude Motta - ma quando un errore è stato fatto presente più di una volta non si può continuare a commetterlo».

Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 14:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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