In Tribunale cadono calcinacci dal soffitto, arrivano i vigili del fuoco

Martedì 12 Aprile 2022 di Francesco Campi
La delimitazione dell'area ove sono caduti i calcinacci

ROVIGO - Calcinacci cadono dal soffitto del Tribunale. Un fatto grave e che conferma la fondatezza degli allarmi lanciati a ripetizione dallo stesso presidente del Tribunale Angelo Risi e dal passato, e dall’attuale presidente dell’Ordine degli avvocati, Giampietro Berti ed Enrico Ubertone, sulle precarie condizioni del Palazzo di Giustizia rodigino. Ieri mattina, quando sono state riaperte le porte del Tribunale dopo la chiusura domenicale sono stati subito notati a terra, al primo piano nel corridoio d’accesso all’aula C dove si tengono le udienze penali e che porta anche alle stanze dei giudici che ospitano le udienze civili, pezzi di intonaco e di mattone. Proprio di fronte all’ingresso della sede dell’Ordine degli avvocati, crollati sulla fotocopiatrice che viene usata per le copie degli atti.
L’unica fortuna è che tutto sia avvenuto mentre quel corridoio, solitamente molto affollato, era deserto. Immediatamente sono stati chiamati i vigili del fuoco per un sopralluogo. A parte il distacco di intonaco in quel punto isolato, non sono state rilevate altre situazioni a rischio, né alcunché che potesse far pensare a problemi strutturali. In ogni caso, il crollo resta un fatto preoccupante che ha allarmato i frequentatori del Palazzo di Giustizia, che ieri hanno continuamente rivolto lo sguardo all’insù per capire se qualcosa potesse cader loro in testa.

L’IPOTESI EX CARCERE

Per un beffardo gioco del destino, fra l’altro, la causa del cedimento sembra poter essere individuata nelle sollecitazioni che sono arrivate dai lavori che si stanno svolgendo proprio a pochi metri da quel punto, con tanto di ruspe e martelli pneumatici, per la realizzazione del carcere minorile del quale Treviso ha voluto disfarsi, nell’ex carcere di via Verdi, che sorge proprio a fianco del Palazzo e dove in tutti i modi la città, anche con un apposito ordine del giorno approvato all’unanimità dal consiglio comunale, aveva chiesto venisse realizzato il necessario allargamento del Tribunale. Invece, la volontà di tutta Rovigo è stata calpestata da scelte romane e da chi ha ignorato gli appelli che si levavano dalla città per fermare un progetto calato dall’alto con tutto quello che ne comporta. In questi giorni, infatti, si sta completando l’abbattimento di parte della vecchia struttura carceraria per realizzare le nuove strutture di quella per minori. Il tutto mentre il progetto per il nuovo Palazzo di Giustizia, che verrà realizzato nell’ex questura, ancora giace nel limbo del “si farà”. Nessuno sa dire come e quando. Perché, fra i tanti dubbi, c’è una sola certezza: Rovigo non è in cima alla lista dei pensieri della politica romana.
 

Ultimo aggiornamento: 14:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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