Il riso Igp deltino diventa biologico

Martedì 21 Luglio 2020 di Giannino Dian
Il riso Igp deltino diventa biologico
TAGLIO DI PO - Il Riso del Delta del Po Igp è pronto a diventare anche Bio: è stato ribadito nel convegno che ha illustrato il progetto Competibioriso effettuato al Museo Regionale della Bonifica Ca' Vendramin. È stato inoltre sottolineato il miglioramento della competitività del Riso IgP attraverso la diversificazione con nuovi prodotti biologici e connotati da aspetti nutraceutici unici. Il Riso del Delta del Po IGP, è un prodotto di altissima qualità che cresce nella zona deltizia caratterizzata da una cella climatica particolare, terreni fertili vicini al mare, e un ambiente incontaminato immerso all'interno del Parco.

ALTA QUALITÀ
Tali caratteristiche, unite a quelle nutrizionali ed organolettiche, rendono il Riso del Delta del Po Igp unico ed irripetibile, tanto da veder riconosciute queste peculiarità con l'ottenimento del marchio d'eccellenza di Indicazione geografica protetta nel 2009. Il Riso del Delta del Po Igp è un prodotto di nicchia che si distingue da tanti altri prodotti in diverse regioni e provincie italiane, è confezionato in diverse varietà presenti sul mercato, tra cui Carnaroli, Arborio, Baldo e Volano.

LA NOVITÀ
Durante il convegno è stato annunciato che con la recente modifica al Disciplinare di produzione sono state ammesse alla coltivazione Igp anche le varietà Caravaggio, Cammeo, Keope, Telemaco e Karnak. Ognuna di queste ha caratteristiche ben precise, ma le accomuna il fatto di avere chicchi consistenti, che tengono bene la cottura e che assorbono bene liquidi e condimenti. Sono quindi risi molto adatti per creare piatti di qualità.

L'OBIETTIVO
Uno degli obiettivi del comparto risicolo del Delta èquello di garantire questa eccellente qualità, e la filiera produttiva del Riso del Delta del Po Igp, attraverso un severo Disciplinare di produzione, è attento a mantenere costantemente alto il livello qualitativo a completa garanzia del consumatore. Ma la vera sfida che il comparto sta affrontando è il miglioramento della competitività attraverso la diversificazione con nuovi prodotti biologici e connotati da aspetti nutraceutici.

LE ATTREZZATURE
Ridurre l'uso di fitofarmaci nella coltivazione di frumento e smaltire le acque che contengono sostanze attive nel modo più efficace: da un anno agronomi coordinati da Confagricoltura Rovigo stanno sperimentando come raggiungere questi obiettivi in un gruppo di aziende agricole del Delta del Po con il progetto Smart-Pest 4.0. Domani alle 11, a Ca' Vendramin i partner del progetto presenteranno le esperienze e i primi risultati. L'incontro si terrà nel centro aziendale della Uccellatori società agricola, che partecipa all'iniziativa, in via del Campo 4, a poca distanza dal Museo regionale della bonifica. 

Con SmarPest 4.0 gli agricoltori coinvolti hanno un software messo a punto da Horta, società dell'Università di Piacenza, per decidere il momento più efficace per la cura del frumento, integrando i dati delle colonnine di rilevamento installate sul terreno. Un'altra parte del progetto prevede la sperimentazione di diversi sistemi di trattamento dell'acqua impiegata per ripulire gli attrezzi usati per distribuire i fitosanitari, in modo da ridurre l'inquinamento nel modo più economico e sicuro. Le prove vengono effettuate con Polaris. Go-Pei è stato promosso da Confagricoltura Rovigo ed ha come capofila la cooperativa Cosva di Porto Tolle con tre aziende socie; partecipano Uccellatori società agricola di Taglio di Po, l'azienda agricola Ca' Tiepolo di Alberto Protti di Porto Tolle e la sociatà agricola Ca' Pisani di Porto Viro.
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