I finanzieri scoprono in due sale slot dei pos per aumentare il valore delle giocate: scattano le denunce

Giovedì 25 Maggio 2023 di Francesco Campi
I finanzieri scoprono in due sale slot dei pos per aumentare il valore delle giocate: scattano le denunce
ROVIGO - Orari non rispettati, vetrine non in regola e anche un trucchetto per consentire un maggior flusso di giocate, una sorta di bancomat che addirittura potrebbe configurare un reato previsto dal Testo unico bancario. Questo quanto emerso nel corso di nuovi controlli alle sale giochi disposto dal comando provinciale della Guardia di finanza, con l’esecuzione di numerose ispezioni. Proprio in tre di questi controlli, eseguiti dal Gruppo di Rovigo e dalla Tenenza di Lendinara, sono state individuate tre sale giochi non in regola con la stringente normativa nazionale e regionale che disciplina l’attività del settore. In particolare, la legge regionale numero 38 del 10 settembre 2019, “Norme sulla prevenzione e cura del disturbo da gioco d’azzardo patologico”, è intervenuta riordinando la materia delle limitazioni alle sale gioco, stabilendo distanze minime, orari di apertura, aumento di tassazione e sanzioni, al fine di contrastare la piaga della ludopatia. Fino ad allora i Comuni erano andati avanti in ordine sparso, ciascuno con propri regolamenti, come quello di Rovigo, che era stato impugnato da due aziende, ma che ha resistito fino al Consiglio di Stato.

LE VERIFICHE

Dai controlli eseguiti, cui hanno preso parte anche funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, invece, sono emerse violazioni in particolare su orari e sull’oscuramento delle vetrine, che serve anche per evitare che all’interno non si percepisca il passare del tempo. I Finanzieri, quindi, hanno proceduto a redigere i relativi verbali di accertamento di sanzione amministrativa con l’applicazione delle pesanti sanzioni pecuniarie previste, che sono stati poi trasmessi ai sindaci di Lendinara e Rovigo per gli adempimenti di rispettiva competenza. Ma in due sale slot di Rovigo è emerso anche qualcosa di più grave, almeno secondo la formulazione accusatoria, tanto che i due titolari sono anche stati denunciati. In particolare, avrebbero installato all’interno delle proprie sale giochi un Pos, un terminale di pagamento elettronico, che veniva utilizzato come se fosse un bancomat da parte degli avventori. Una sorta di trucco per aumentare la giocabilità, che sarebbe stato camuffato attraverso il pagamento delle consumazioni, ma che secondo l’ipotesi formulata dagli inquirenti, rappresenterebbe una violazione alle norme del Testo unico bancario. E più precisamente, alla disposizione che vieta la prestazione di servizi di pagamento, riservata alle banche, agli istituti di moneta elettronica e agli istituti di pagamento. I due procedimenti sono nella fase delle indagini preliminari e sottoposti alla valutazione della autorità giudiziaria.
Nei giorni scorsi analoghi controlli erano stati fatti a Occhiobello dai Carabinieri insieme ai funzionari dell’Ufficio Monopoli e al personale dell’Ulss Polesana, con 74 sanzioni amministrative elevate a due sale gioco e un esercizio pubblico con punto gioco. Dal comando provinciale si sottolinea come,simili interventi «testimoniano il costante sforzo esercitato dalla Guardia di finanza nel garantire un efficace controllo economico e di legalità del territorio attraverso il quale è possibile tutelare consumatori, utenti e minori, contrastando tutte le forme di illegalità che inquinano il corretto funzionamento dell’economia legale e del mercato, creano concorrenza sleale e posso arrecare gravi danni ai cittadini tutti».
 
Ultimo aggiornamento: 26 Maggio, 07:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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