Cuneo salino risale il Po per oltre 14 chilometri: allarme per gli acquedotti in caso di alta marea

A causa della drammatica siccità anche l'Adige, come il primo fiume italiano, pare l'ombra di se stesso

Sabato 16 Aprile 2022 di Francesco Campi
Sale in vista sulle sabbia siccitose del Po

ROVIGO - La poca pioggia caduta nel primo scorcio di aprile, meno della metà rispetto alle medie storiche del periodo, non ha modificato la situazione di grave siccità che sta attanagliando anche il Polesine e che inizia a far sentire i propri pesanti effetti, in particolare nel Delta, dove la risalita del cuneo salino, ovvero l'ingresso di acqua salata lungo l'asta del Po, ha superato i 14 chilometri di intrusione dalla costa e si segnalano le prime difficoltà per prelievi in situazioni di alta marea, con l'impossibilità di irrigare. Uno scenario che solitamente si verifica nel mezzo di estati particolarmente siccitose e che invece quest'anno si sta verificando a metà primavera. Un panorama desolante e preoccupante, con i due grandi fiumi polesani, l'Adige e il Po, che sembrano l'ombra di loro stessi, con isole di sabbia sempre più ampie.

Già a monte, in Piemonte e Lombardia, ci sono stati casi in cui è stato necessario l'intervento delle autobotti per i problemi di derivazione di acqua potabile. E Lombardia ed Emilia Romagna hanno fatto scattare il deflusso minimo vitale estivo. Record negativi e speranze aggrappate a possibili perturbazioni verso fine mese, ma colmare il deficit che si è accumulato in questi mesi senza pioggia sarà impossibile.

L'OSSERVATORIO


Giovedì si è riunito nuovamente l'Osservatorio permanente sulle crisi idriche, convocato dall'Autorità distrettuale del fiume Po per un confronto sullo stato idrologico dell'area padana. «Le portate del Po - si spiega nel resoconto - restano sotto le medie storiche in quasi tutte le stazioni di rilevamento; i grandi laghi alpini non hanno innalzato, se non solo sensibilmente, le proprie capacità di invaso; la produzione di energia idroelettrica, in questo momento di necessità, è pressoché ferma o a singhiozzo, mentre la gran parte del comparto agricolo, giocoforza, è stato costretto a far slittare le semine di due settimane confermando ad oggi un dato di prelievo di acqua a scopo irriguo ai minimi storici. Nel Delta il cuneo salino risale pesantemente per oltre 10-12 chilometri e costringe i Consorzi di bonifica locali (Delta del Po Rovigo) a chiudere quasi completamente il prelievo di derivazione, limitandosi alle poche ore di bassa marea. Anche l'emergenza idropotabile, compensata dall'invio di autobotti, che riguardava alcuni comuni piemontesi, oggi tocca anche territori lombardi nel Varesotto e Bresciano. La parte di Veneto che rientra nel bacino del Po, provincia di Rovigo e Delta, denuncia una mancanza latente di risorsa, intrusione delle acque salmastre e impossibilità di avviare la pratica irrigua a beneficio delle colture locali. Si sottolinea l'importanza di trattenere meno acqua a monte per non inasprire il fenomeno a valle fino al Delta. Anche il Canalbianco riesce ad alimentare la capacità idrologica di soli 6 metri cubi al secondo, quantità che non muta gli scenari».

LA PREOCCUPAZIONE


Anche il bollettino sullo stato idrologico del Po aggiornato al 14 aprile offre dati preoccupanti: «Le prime settimane di aprile hanno confermato maggiore dinamicità sul fronte meteorologico, ma tuttavia non sono state in grado di alleviare la situazione di siccità accumulata nei valori nei primi mesi dell'anno. Nel mese centrale della primavera i principali modelli mostrano precipitazioni localmente sotto media e non in grado di colmare il deficit importante del distretto da inizio anno del meno 70-80%. Le portate del Po, dopo una lieve e temporanea ripresa dei deflussi, presentano un nuovo esaurimento. A Pontelagoscuro la portata attuale di 518 metri cubi al secondo è ridotta del 57%, resta Piacenza la sezione più in crisi con una portata di soli 253 metri cubi al secondo, meno 74% rispetto le medie di periodo. A oggi, solo per il mese di aprile manca mediamente un contributo del 50% delle piogge e la serie di dati del semestre ottobre 2021-aprile 2022 mostra una precipitazione cumulata inferiore alla minima del periodo di riferimento con valori paragonabili ai minimi storici».

Ultimo aggiornamento: 12:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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