Un'anno in meno per la riqualificazione di San Bortolo: dovrà essere pronta entro il 2026

Sabato 11 Dicembre 2021 di Roberta Merlin
La parte diroccata dell'ex Gabar, complesso che, ancora se per pochi mesi, ospita il comando della Polizia locale

ROVIGO - Cambio di programma in Comune: la riqualificazione di San Bortolo dovrà essere completata entro il 2026. Palazzo Nodari avrà un anno in meno per realizzare il maxi piano da 15 milioni per la riqualificazione dell’ex Gabar, l’edificio che ancora se ancora per pochi mesi, ospita il comando della Polizia locale, il Teatro Studio e gli immobili residenziali di proprietà pubblica della zona. «Il Governo - spiega il sindaco Edoardo Gaffeo - ci ha annunciato l’anticipazione del termine previsto per la conclusione dei lavori che ci permetterà di accedere al finanziamento di 15 milioni per dare un nuovo volto a San Bortolo. I lavori dovranno essere conclusi entro il 2026 e non più 2027, dal momento che i soldi utilizzati saranno quelli del Pnrr».

OBIETTIVI IMMUTATI

Il Comune ha provveduto, in tutta fretta, a rimodulare il piano per non rischiare di perdere l’opportunità. «Siamo riusciti a mantenere intatta l’idea iniziale - assicura Gaffeo - la rimodulazione ha solo riguardato alcune fasi burocratiche. Abbiamo unito alcuni interventi, diminuendo le tempistiche dei lavori. Il progetto verrà realizzato come lo abbiamo pensato. I lavori, invece, saranno terminati con 12 mesi di anticipo»Il maxi finanziamento proviene dal Programma nazionale della qualità dell’abitare del ministero per le Infrastrutture cui il Comune ha partecipato, a marzo, con il progetto arrivato 92. su 271 ammessi. All’ex Gabar verrà realizzata la Casa della musica, grazie a un accordo di programma stretto tra Comune e conservatorio Venezze, Cur e Istituto comprensivo Rovigo 3. Il Teatro Studio verrà ristrutturato per migliorarne l’efficienza energetica. Prevista anche la realizzazione di un bosco urbano, un nuovo polmone verde del quartiere e della città. Il programma nazionale ha come obiettivo quello di riqualificare i centri urbani, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale.

IL CONCORSO

L’Alta commissione del ministero ha esaminato oltre 290 proposte pervenute da Regioni, Comuni e Città metropolitane, stilando una graduatoria di progetti ammissibili al finanziamento, complessivamente pari a 3,2 miliardi. Gli indicatori utilizzati per definire la graduatoria dei progetti hanno tenuto conto sia della superficie residenziale che viene recuperata, sia della maggiore inclusione sociale che genera, anche tramite il coinvolgimento nella successiva gestione dell’intervento da parte del terzo settore. Indicatori di impatto sociale, culturale, urbano territoriale, economico-finanziario e tecnologico sono stati i parametri su cui si è formato il giudizio della Commissione: l’apporto economico di fondi privati, la rispondenza alle politiche territoriali regionali, la sostenibilità ed efficienza energetica e la premialità al consumo di suolo zero hanno costituito alcune delle voci valorizzate dall’apposito programma informatico creato ad hoc.
 

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