117 ricoverati: ospedale in crisi tra nuovi pazienti e personale bloccato in casa per la quarantena

Giovedì 13 Gennaio 2022 di Francesco Campi
Code alla Cittadella sanitaria per i tamponi drive-in

ROVIGO - Un numero di contagi nelle ultime 24 ore da brividi: 1.240. Il doppio della media dei contagi giornalieri del primo scorcio di gennaio. Almeno fino a ieri. Un nuovo pauroso record accompagnato da un ulteriore decesso, il 596. da inizio pandemia, il nono del 2022. Il tutto mentre ieri si contavano 117 ricoverati, 13 dei quali in Terapia intensiva, 10 non vaccinati e 3 vaccinati, con l’età media dei primi pari a 64, mentre quella degli altri tre è 77, e non si intravedono spiragli di miglioramenti almeno per i prossimi giorni.
Il direttore generale dell’Ulss Patrizia Simionato, nel fare il punto sulla situazione dell’emergenza in Polesine, non ha nascosto che il quadro sia tutt’altro che rassicurante. «È un momento di grande difficoltà. Stiamo cercando di recuperare più risorse possibili per fronteggiare un carico di lavoro che nessuno si aspettava. Abbiamo un’evidente necessità di ampliare l’organico anche per colmare le defezioni: in questo momento abbiamo 144 dipendenti assenti perché positivi e una cinquantina di sospesi perché non vaccinati. Stiamo assumendo personale, ma ci sono difficoltà ad acquisire disponibilità, soprattutto di infermieri. Intanto i ricoveri aumentano: la settimana scorsa eravamo nella fase 2 di occupazione ospedaliera, ora siamo in fase 3 e in questo momento non si riesce a prevedere quanto andrà avanti questa crescita. Affrontiamo l’emergenza senza perdere di vista l’attività ordinaria, ma inevitabilmente deve essere fortemente ridotta, garantendo urgenza, oncologia, materno infantile e screening».
Simionato sottolinea che «cerchiamo di fare tutti il nostro meglio ed è vero che ci sono stati intoppi, come la coda per i tamponi in cittadella, ma lavoriamo per risolverli. Lunedì abbiamo fatto più ottomila tamponi, anche perché domenica non era aperta l’attività e tutto è venuto a gravare sul lunedì. Per questo abbiamo previsto l’apertura del punto drive-in anche la domenica dalle 8.30 alle 13».

VUOTO INFORMATIVO

Più che le parole, a dipingere l’estrema difficoltà del sistema sanitario sono i numeri. Numeri che l’Ulss 5 ieri non è riuscita a fornire con il consueto bollettino che per la prima volta dall’inizio della pandemia, festività comprese, non è stato diramato. Un’amara sorpresa arrivata nel tardo pomeriggio e per questo ci scusiamo con i lettori se l’informazione sulla situazione pandemica in Polesine sarà lacunosa e non arriverà al grado di accuratezza sempre tenuto, ma improvvisamente lacunosa è stata la comunicazione dell’Ulss Polesana, nonostante la conferenza stampa. La spiegazione arrivata è che c’è stato un «problema organizzativo», anche se la stessa dg, in serata, a specifica richiesta di chiarimenti, ammettendo che «tutto sta diventando complicato», si è lasciata sfuggire un eloquente «vedremo nei prossimi giorni», che sembrerebbe lasciar intendere un disorientante cambio di rotta da parte di un’azienda che nella comunicazione relativa all’ambito Covid, ha finora tenuto una linea di massima trasparenza. Un taglio sull’informazione in questo momento in cui tutto il sistema sanitario si trova sul filo del rasoio e si guarda con ansia l’evoluzione del virus, sarebbe di difficile comprensione. La speranza è che il problema organizzativo possa essere presto superato.

OSPEDALI IN CRISI

Anche perché la crescita dei ricoveri e in particolare i ricoveri in Terapia intensiva, con 13 posti letto occupati sui 15 attualmente attivati, rende necessarie nuove riorganizzazioni che significano un’ulteriore contrazione delle attività ordinarie.
«La situazione non sta migliorando, anzi - sottolinea il direttore sanitario Alberto Rigo - dovremo attivare altri posti Covid, in particolare di Terapia intensiva, perché è molto probabile che come provincia scatti il passaggio in fase 4. Una situazione che va di pari passo con l’aumento dei contagio, anche se la barriera vaccinale regge perché l’anno scorso, con molti meno contagi, la situazione dei ricoveri era peggiore».
Pure nelle Rsa «il dato non è confortante - rimarca il direttore generale - sia per quanto riguarda gli ospiti che operatori, però si tratta quasi interamente di persone vaccinate con booster e non ci sono stati ricoveri. La situazione più critica è quella dell’Iras con 59 ospiti e 29 operatori positivi».
 

Ultimo aggiornamento: 15 Gennaio, 08:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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