Frana l'argine del Canalbianco, stop alle auto: proteste tra Rovigo e Bosaro

Sabato 28 Dicembre 2019 di Franco Pavan
La strada lungo il Canalbianco chiusa a causa della frana
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ROVIGO - L’argine sta franando e la strada sulla sommità arginale è stata chiusa per sicurezza. Non fa una piega. Peccato che la decisione sia stata presa improvvisamente alla vigilia di Natale senza un minimo di preavviso alle numerose famiglie per le quali la strada off limits è l’unica che dà accesso alle loro abitazioni. E soprattutto che l’evento franoso che starebbe pregiudicando la sicurezza della viabilità sull’argine, sia in atto da almeno un anno e mezzo. Quindi con tutto il tempo non solo di pianificare un intervento di consolidamento ma anche una soluzione meno penalizzante per chi risiede in zona.

Succede tutto al limite estremo sud del Comune di Rovigo in via Lungo Canalbianco, strada arginale che prende il nome dal corso d’acqua e che misura oltre 3, 5 km dalla Statale 16 a Bosaro al ponte di Passo Borsea da dove inizia la provinciale 5 per Pontecchio e Guarda Veneta. Il tratto precluso al traffico tra l’altro è diviso fra tre comuni: Rovigo appunto, Bosaro e Arquà con la località Valmolin. Infatti i lavori di rettifica del Canalbianco negli anni ‘60 raddrizzarono le sinuosità dell’alveo lasciando tratti di territorio di qua e di là del nuovo corso. L’obiettivo da raggiungere era la navigabilità dell’asta Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante, progetto lasciato decantare più di un quarto di secolo fino a farlo ripartire tra mille incertezze nella seconda metà degli anni ’80 e tuttora relativamente attivo e non ancora vincente sulla concorrenza del trasporto su gomma.

LA NAVIGABILITÀ
Ma tant’è. È noto da anni che l’escavazione in alveo del Canalbianco per permettere un maggior pescaggio delle chiatte provocò livelli di portata pensili sul piano campagna e quindi causa di filtrazioni e perdite di consistenza degli argini. Idem e forse ancor più pericoloso è il moto ondoso provocato dalle bettoline che erode la base delle sponde. Effetto molto evidente in ragione del gran numero di alberi che si piegano e crollano verso il centro del fiume. In diversi punti sono stati effettuati lavori di impermeabilità inserendo intercapedini perpendicolarmente alla sponda come in zona Conca Bussari e verso Trecenta.

Il problema di via Lungo canalbianco, però, è diverso. Qui si tratta di ripristinare un argine danneggiato con un intervento si presume simile a quello fatto quattro anni fa pochi chilometri dalla chiusa di Baricetta. Si dirà: servono fondi. Vero. Ma non è certo creando disagio ai residenti senza riservare loro un minimo di attenzione che gli organismi competenti accelerano i processi di intervento.

Da ieri le transenne inizialmente fissate al guard-rail, sono diventate “mobili” in modo che i residenti possano spostarle scendendo dai loro mezzi e raggiungere le abitazioni. Ciò non toglie che sia andato in scena l’ennesimo caso di decisioni prese a tavolino senza l’adeguato rispetto dei terzi coinvolti.
Ultimo aggiornamento: 08:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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