Palestre in ginocchio: «Ristori in ritardo, ci servono certezze»

Mercoledì 31 Marzo 2021 di Alessandro Garbo
L'interno di una palestra

IL MONDO DEL FITNESS - Messo in ginocchio dal Covid, il settore delle palestre è tra i più in sofferenza. A Rovigo dilaga la protesta: a rischio ci sono tanti posti di lavoro. Aiem Fitness percorre strade alternative per non perdere il contatto con gli utenti: «Tantissimi iscritti stanno proseguendo i corsi online, ci siamo adeguati per strutturare una piattaforma adatta a proporre lezioni “a distanza”. L’obiettivo è mantenere uno stile di vita salutare e allenarsi in sicurezza seguendo i consigli dell’istruttore. Avevamo già ideato i corsi durante il primo lockdown, poi, dopo le chiusure di ottobre, a inizio novembre abbiamo sviluppato una piattaforma e trovato un software collegato all’app. Noi inseriamo le attività da fare e le persone accedono al link nella stanza virtuale: le sessioni sono previste dal lunedì al venerdì, sia al mattino che alla sera, per andare incontro ai lavoratori. In alternativa, proponiamo una consulenza telefonica o incontri mirati su Zoom o Skype».
RISTORI IN RITARDO
Sul tema ristori pesano i ritardi: «Sono arrivati per gli istruttori i bonus da 800 euro relativi alle chiusure dello scorso anno, fino a dicembre, poi da gennaio c’è stata una battuta d’arresto e i collaboratori rimangono in attesa di percepire il bonus dei primi tre mesi del 2021. Anche i sostegni a fondo perduto per la palestra sono giunti in ritardo e sono insufficienti: seimila euro non bastano dopo otto mesi di chiusura nell’ultimo anno. E poi ci sono ritardi: lo scorso novembre avevamo ricevuto i soldi per le chiusure della primavera 2020». Nomi noti in città per la precedente gestione di Energia Latina, Marco Stoppa e Giulia Mazzucato non si abbattono: «Avevamo inaugurato la palestra Aiem Fitness in area Tosi a settembre 2019. Il successo aveva superato le aspettative, grazie al passaparola le iscrizioni aumentavano, poi il lungo blocco causato dal virus: ma non ci arrendiamo».
Dalle parole di Paolo Dal Fiume, gestore della Roger Gym Rovigo, si capisce tutta l’amarezza di chi non ha ancora certezze sulla riapertura: «Non vediamo la luce in fondo al tunnel, non siamo tutelati: ci sentiamo massacrati e tra i settori più penalizzati. Gli unici mesi in cui le palestre sono rimaste aperte sono quelli estivi, ma le persone in quel periodo preferiscono fare sport all’aperto. L’errore più grande è non considerare il nostro settore come “essenziale”: abbiamo dipendenti, collaboratori e istruttori, siamo una Srl. Purtroppo i ristori non sono adeguati». Sui corsi online Dal Fiume è perplesso: «La strada del virtuale mi pare un palliativo, non può bastare a sostenere le spese». Per il gestore c’è un aspetto da non trascurare: «In palestra non vengono solo gli atleti interessati a potenziare il tono muscolare, ma persone di una certa età che hanno bisogno di fare attività, consigliati dal medico».
SPERANZA NEI VACCINI
Luca Domeneghini, che gestisce a Rovigo la palestra FirstFit, analizza i problemi: «Speriamo che la campagna vaccinale acceleri e che in estate, rispettando i protocolli, si possa riprendere l’attività in palestra, per tornare a regime per settembre. I contributi del 2020 sono arrivati, per il 2021 faremo la richiesta e speriamo che i soldi vengano erogati già ad aprile. Lo sbaglio più grande del Governo è stato non confermare il credito d’imposta sugli affitti, che fino a dicembre permetteva di riavere il 60% della somma sotto forma di credito fiscale: la norma è sparita, bisogna appellarsi al buon senso dei proprietari per un accordo sull’affitto. Le agevolazioni sono state confermate per il turismo, ma non per le palestre. Le lunghe chiusure hanno spento gli stimoli degli atleti, i corsi online servono solo a tamponare: manca la parte motivazionale, il socializzare in palestra». La stoccata alla politica: «Abbiamo uno staff di 15 persone, ci sono dipendenti che ricevono una miseria di cassa integrazione. Anche quando ripartiremo, ci vorrà tempo per tornare ai fatturati pre-Covid: le persone avranno paura a sottoscrivere gli abbonamenti, con il rischio di nuove chiusure. Chiediamo certezza alle istituzioni».
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Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 10:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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