Addio a Stefano Falconi, una vita nel Carroccio: aveva 61 anni

Giovedì 14 Aprile 2022 di Enrico Garbin
Stefano Falconi

ROSOLINA - Quando nella mattinata di ieri la campana della chiesa ha suonato l’agonia, non c’è quasi stata persona a Rosolina che non l’abbia sentita. Nessuno, però, immaginava fosse per comunicare la dipartita di Stefano Falconi.

Sì, non era un mistero che le sue condizioni di salute fossero peggiorate negli ultimi tempi, ma la maniera in cui aveva affrontato la malattia in questi anni, la determinazione con cui aveva continuato a seguire la sua passione per la politica e le questioni della pesca, l’amore che aveva per la famiglia, l’affetto di amici e il rispetto degli avversari politici, avevano sempre dimostrato la forte tempra dell’uomo e lasciavano sperare in una soluzione diversa.

UNA VITA NEL CARROCCIO
A 61 anni compiuti solo lo scorso dicembre, dopo un calvario che durava ormai da qualche anno e un quadro clinico che nelle ultime settimane non lasciava più speranze, Stefano Falconi ha lasciato un vuoto umano e politico a Rosolina e nell’intera provincia. Una storia, la sua, legata a doppio filo con quella della Lega, che a partire dai primissimi anni 90 ne hanno fatto un uomo di peso all’interno del partito e grazie a una serie di incarichi via via ricoperti nell’arco di quasi trent’anni di carriera, anche come amministratore. Leghista della prima ora, probabilmente il militante di più vecchia data della provincia, diploma di geometra in tasca, ma una vita trascorsa come socio di una cooperativa di acquacoltori, Falconi era entrato per la prima volta in consiglio comunale a Rosolina nel 1995 e nelle due amministrazioni guidata da Luciano Mengoli tra il 2001 e il 2011 aveva ricoperto il ruolo di assessore all’Urbanistica e alla Pesca. Anni in cui, tra le altre cose, venne data dignità a quest’ultima categoria con la realizzazione dei porti pescherecci di Moceniga e Albarella. Tra il 2009 e il 2014 sedette in consiglio provinciale e sempre nel 2014, ma per un breve periodo, anche in consiglio regionale. Nel 2017, pochi mesi dopo essere stato eletto alla segreteria provinciale del Carroccio, fu chiamato a ricoprire la carica di assessore del Comune di Rovigo. Solo per pochi voti, invece, mancò l’elezione in Parlamento e anche nell’ultima prova elettorale in cui si era misurato, lo scorso ottobre a sostegno di Michele Grossato poi risultato vincente, era risultato il primo dei non eletti.


Carattere affabile, sempre pronto a dare il massimo per le cause che sosteneva al punto da risultare spigoloso non per durezza, ma per la passione che lo spingeva al confronto, Falconi negli anni era stato capace di tessere una serie di relazioni che andavano dai vertici nazionali della Lega (a metà degli anni 90 aveva portato addirittura Umberto Bossi alla festa della Lega Nord a Rosolina Mare e in seguito aveva chiesto e ottenuto direttamente dal ministro dell’interno Roberto Maroni i fondi per avviare il progetto di videosorveglianza), come con quelli regionali dall’attuale governatore Luca Zaia a Giampaolo Gobbo, crescendo a livello locale una nuova classe politica che in lui ha sempre trovato pieno appoggio e consigli per affrontare le varie problematiche.

IL CORDOGLIO
Non a caso, dai concittadini di Rosolina agli amici di partito, ma anche dagli avversari politici, dopo la diffusione della notizia della sua scomparsa si sono susseguiti messaggi di cordoglio e ricordi in maniera pubblica e privata.
Dopo una lunga convivenza, Falconi aveva sposato solo da pochi anni Michielina Cappato, che con i figli Emanuela e Alessandro l’ha assistito fino alla fine. Dato che la scomparsa è avvenuta nel corso del triduo pasquale, non ci saranno funerali, ma la salma sarà benedetta venerdì 15 e poi mercoledì 20 si terrà una messa di suffragio.
 

Ultimo aggiornamento: 09:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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