PADOVA - Il neurobiologo Matteo Caleo, professore ordinario dell'Università di Padova, autore di contributi importanti nel campo della neurofisiologia, è morto dopo una lunga malattia all'età di 52 anni.
Tra i più rilevanti si ricordano uno studio degli effetti del Bdnf sulla neurogenesi adulta, una serie di studi sugli effetti centrali della tossina botulinica e studi di base sulla fisiologia della corteccia visiva. Numerosi sono gli allievi e le allieve formati presso la Normale che continueranno i suoi studi. Allievo del professor Lamberto Maffei, dopo il PhD aveva svolto attività di ricerca a Roma, presso la Fondazione Levi-Montalcini. Tornato a Pisa, è stato post-doct alla Normale, ricercatore all'Istituto di Neuroscienze del CNR, in cui, dal 2010, aveva anche ricoperto il ruolo di direttore della sede pisana. Dal 2018 era professore ordinario di Fisiologia all'Università di Padova, presso il Dipartimento di Scienze Biomediche. Per molti anni Caleo è stato membro delle commissioni per l'ammissione al concorso ordinario della Scuola Normale, associato del Laboratorio di Fisiologia, membro del Collegio dei docenti e relatore di tesi di perfezionamento oltre che professore a contratto. Il gruppo di ricerca del Laboratorio di Biologia della Scuola Normale, con cui più strettamente il professor Caleo collaborava, gli ex allievi perferzionandi che ha seguito per oltre venti anni, oltre ai meriti scientifici, ne ricordano le grandi qualità umane.