Migranti concentrati nella palazzina, la protesta di chi vive e lavora lì vicino

Giovedì 4 Giugno 2020 di Elisa Cacciatori
La protesta contro l'arrivo di 50 migranti alla cooperativa

LOREO - Ieri sera hanno manifestato di fronte ad una sessantina di persone muniti di striscioni, i residenti di via Retinella che in questi giorni sono alle prese con l'arrivo di una cinquantina di migranti, 19 dei quali sono già giunti nel residence Piccola Venezia ove resteranno per un anno. Attorniato da cartelli con slogan quali la legge non tutela i diritti di noi italiani; i cittadini italiani sono abbandonati e alla disperazione e, ancora, responsabilità, chiarezza! No scaricabarile! è stato Bartolomeo Amidei ad aprire la manifestazione.

IMPRENDITORE
Smesse le vesti del politico, che in passato lo hanno visto sindaco e senatore, si è rivolto agli intervenuti come quell'imprenditore che a 7 metri dal residence gestisce il b&b Villa Anconetta. «Grazie a chi è venuto e alle forze dell'ordine numerose che tutelano la sicurezza dei cittadini, ciò che non fa il governo ha esordito - . Perché oggi siamo qua? Per manifestare l'incongruenza di scelte che subiamo dalle istituzioni. Denunciamo una cosa inaudita, vergognosa per gli stessi migranti: 50 persone che da anni facevano parte dell'accoglienza diffusa sono state concentrate in questo edificio. Perché? Non me ne frega nulla se è stato Salvini o chi per esso, questo governo poteva cambiare la legge. 50 persone in attesa di essere riconosciute come profughi sono qui concentrate contro la loro volontà per fare gli interessi della cooperativa. Bisogna dire basta a queste schifezze, basta stare zitti. Bisogna fare accoglienza in modo giusto».

IL PRECEDENTE
Amidei ha ricordato di come in passato il b&b, quando lo stesso residence per tre anni dal 2015 ha ospitato 70 migranti, avesse risentito della convivenza. «Il massimo lo raggiunsi con una recensione negativa su booking di una coppia di marocchini che lamentarono che non si poteva fare turismo vicino ad un centro di accoglienza. Questo è l'unico caso in Italia: i centri di accoglienza non si fanno a ridosso di abitazioni o delle strutture turistiche. Dov'è lo Stato? Io non ho sentito nessuno».

IL SOSTEGNO
A sostegno dell'imprenditore e dei residenti è intervenuto il sindaco Moreno Gasparini: «qui vale il detto prendere due piccioni con una fava, ma al contrario. Si sono riuniti dei ragazzi, tolti da un'integrazione vera per portarli tutti insieme qua. È un impatto sociale enorme, Loreo aveva già dato il suo impegno in passato. E la collettività dai 18 euro ora ne spende 24,50 al giorno. Questa cooperativa, l'unica a partecipare al bando, paga l'affitto alla proprietaria che mi ha chiamato dicendomi di abbassare i toni perché corre il rischio di perdere il contratto. Ma io devo difendere cittadini e attività. Siamo becchi e bastonati, così come ho detto al tavolo della prefettura. È già due volte che succede. Io come sindaco devo mantenere i rapporti con le istituzioni e fare il possibile per accorciare tempi e numeri. Questo è l'impegno che mi sono preso sin dall'inizio».

I RESIDENTI
È poi intervenuta anche una dei residenti la cui proprietà confina con quella del residence: «È stato un fulmine a cielo sereno ha spiegato Sabrina Gibbin - , ci sono tornati in mente i 3 anni già vissuti in cui ci siamo trovati in difficoltà, abbiamo perso la sicurezza e la tranquillità che abbiamo cercato in campagna dopo aver pagato 15 anni di mutuo. La paura nostra è che possa succedere ancora, c'è stata più volte violazione di domicilio. Per i 3 anni precedenti c'era comunque un minimo di sorveglianza, stavolta non c'è nessuno e siamo ancor più preoccupati. Spero che con questa iniziativa possa almeno far sentire la nostra voce».
 

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