Adria. Misterioso incidente con un cavallo, muore il re della carta Ernesto Scantamburlo

Lunedì 12 Giugno 2023 di Guido Fraccon
Ernesto Scantamburlo

ADRIA (ROVIGO) - La passione per i cavalli l’avrebbe tradito. Il mondo imprenditoriale veneto ed il mondo pedatorio polesano piangono la scomparsa di Ernesto Scantamburlo: l’uomo è stato molto probabilmente vittima di un incidente di equitazione.
Scantamburlo, che il 2 giugno scorso aveva compiuto 90 anni, si è spento nelle prime ore di ieri alla Casa di cura Madonna della salute di Porto Viro, dove era ricoverato da circa una settimana. Assieme ai fratelli Luciano, presidente dell’Adriese, Antonio, Francesco e Girolamo - lui era il più anziano di tutti anche se sembrava avesse 15 anni di meno, vista la vitalità che lo contraddistingueva - era stato uno dei fondatori delle Cartiere del Polesine.

Amante del calcio e già direttore generale dell’Adriese, seguendo le orme del fratello Luciano, era inoltre un grande appassionato della Ferrari.

L'incidente

Come si accennava, l’anziano sarebbe stato vittima - il condizionale è d’obbligo perché le dinamiche dell’accaduto non sono ben chiare - di un incidente avvenuto una settimana fa, mentre stava accudendo, o cavalcando, il suo cavallo, in un appezzamento di località Smergoncino di Cavanella Po, nei pressi della cartiera. Sul posto non sarebbero intervenuti né poliziotti, né carabinieri. Scantamburlo è stato rinvenuto a terra, privo di sensi. Il cavallo, forse imbizzarrito, l’avrebbe colpito, provocandogli ferite alla testa, alle gambe e al torace; non è esclusa neppure una caduta di sella. L’imprenditore novantenne avrebbe dovuto essere operato al femore proprio oggi, purtroppo sono sorte gravissime complicazioni ed è deceduto.
«L’abbiamo trovato riverso a terra - riporta il fratello Luciano - era ferito. Secondo noi è successo qualcosa col cavallo, benchè lo conoscesse bene, l’aveva da 2 anni quando era ancora un puledro».

Infaticabile imprenditore

Vedovo da oltre un decennio, Ernesto lascia i figli Tiziana e Paolo. Quest’ultimo segue le orme del padre ed è impegnato nell’azienda di famiglia, le cui origini risalgono agli anni Cinquanta, quando già operava nel settore con la produzione di carta-paglia, nel Veneziano. Nel corso degli anni l’attività si è progressivamente ampliata. Dalle 130 tonnellate giornaliere prodotte negli anni 60-70, si è passati all’attuale produzione giornaliera di circa 900 tonnellate per una capacità totale annua di circa 300mila. Agli inizi degli anni ‘80 la produzione passò ad utilizzare esclusivamente materie provenienti dalla raccolta differenziata e dal recupero di imballaggi in genere. Nel 1986 lo stabilimento di Loreo fu rilevato dalla famiglia Scantamburlo, da decenni operante nel settore della carta da macero. Poi l’approdo in zona Aia e l’avviamento nel 2004 delle quarta linea, che permette oggi alla ditta di essere presente sul mercato con una gamma di prodotti più vasta e di elevata qualità. L’avvio della fabbrica di Adria ha coinciso con un nuovo approccio imprenditoriale, attento allo sviluppo dell’attività in sintonia con il rispetto dell’ambiente.
Le Cartiere del Polesine vantano tra la loro clientela importanti gruppi multinazionali, grossi produttori di cartoni ondulati e scatolifici italiani, europei ed extraeuropei. Nell’area del Basso Polesine rappresenta una realtà industriale di rilievo con 180 addetti.
I funerali saranno celebrati giovedì, alle 10.30, in cattedrale, ad Adria.

Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 09:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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