Nel cimitero di Crocetta potrebbe essere costruito un impianto crematorio: è già protesta

Domenica 10 Marzo 2024 di Federico Rossi
Crematorio (foto di archivio)

BADIA POLESINE  - Nel cimitero di Crocetta potrebbe essere costruito un forno crematorio. È la novità emersa nelle ultime ore e riportata in una delibera della giunta comunale relativa alla realizzazione di un tempio crematorio attraverso project financing; una proposta che “non comporta impegno di spesa da parte dell’amministrazione comunale” e a cui seguirebbe l’inserimento nel programma triennale delle opere pubbliche. 

LA DELIBERA APPROVATA

Nella delibera approvata si cita il piano regionale di coordinamento per la realizzazione dei crematori e viene posta in evidenza la “distanza minima di 50 chilometri prevista tra due crematori funzionanti, con i forni esistenti nella provincia di Verona e Padova che distano circa 60 chilometri”. «I nuovi forni previsti nel piano potrebbero essere realizzati nelle immediate vicinanze del comune di Badia Polesine”, si legge ancora, e oltre a questi aspetti l’esecutivo guidato da Giovanni Rossi sottolinea che, in alternativa, si "dovrebbero raggiungere i più vicini forni crematori di Verona, Vicenza e Padova, oppure ricorrere al servizio offerto dalle regioni limitrofe". Inoltre, continua la giunta, le “cremazioni hanno un trend in continua crescita, in sostituzione delle forme di sepoltura tradizionali". 
La scelta del cimitero di Crocetta è poi motivata con “la dislocazione in aperta campagna” e per le “immediate vicinanze a Transpolesana e Valdastico Sud A31, che consentono di rimanere lontani da recettori sensibili come scuole, ospedali, asili, parchi e aree residenziali, seppur con minime emissioni per le caratteristiche dei forni odierni e dei sistemi di filtraggio, senza creare alterazioni o danno all’ambiente”.

DOPO LO STOP A VILLANOVA 

A spiegare l'iniziativa, a nome dell’amministrazione comunale, è l’assessore ai Lavori pubblici Cristian Brenzan che parte dalla mancata realizzazione dell'area crematoria a Villanova del Ghebbo. «Ci è stata fatta presente l’esigenza di mettere in moto un impianto di questo tipo nel territorio – commenta l’esponente della giunta –. Abbiamo deciso di dire sì a questa possibilità, anche perché se non saremo noi a realizzare l’opera, potrebbe essere un Comune limitrofo. Inoltre la riteniamo un’occasione per quanto riguarda i benefici economici che ne potrebbero arrivare, sia per l’ente comunale, sia per la cittadinanza. Sia chiaro – prosegue l’assessore – noi con la delibera ci mettiamo in gioco come amministrazione, ma vedremo se l’operazione si concretizzerà con tutti i relativi passaggi. Per quanto concerne gli aspetti ambientali abbiamo approfondito attentamente la questione ed è una problematica che non esiste – assicura – mentre l’aumento del numero di cremazioni rende l’iniziativa utile”. Si scalda intanto il fronte del no alla struttura, per voce di Moreno Ferrari, presidente del comitato ambientale Terre nostre Veneto che critica la scelta dell’ammministrazione: «Il forno posto alle porte dell’abitato di Badia, nella frazione di Crocetta, un errore fondamentale che pagheranno i badiesi».
 

Ultimo aggiornamento: 08:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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