La guerra e le sanzioni fanno fioccare le disdette dalla Russia per le vacanze

Domenica 6 Marzo 2022 di Roberta Merlin
L'isola privata di Albarella ha una forte presenza turistica russa

ROSOLINA - Dopo due anni di stop a causa della pandemia, finalmente l’isola di Albarella aveva visto una forte ripresa del turismo russo. Dalla settimana scorsa, però, a causa delle sanzioni inflitte a Mosca in seguito all’offensiva di Putin contro l’Ucraina, ad Albarella sono iniziate ad arrivare le prime disdette.
«Era inevitabile - spiega il direttore dell’Isola, Mauro Rosatti - la situazione che si è creata ha portato molti russi a disdire le vacanze in Italia, dunque anche nella nostra isola, negli ultimi tempi particolarmente amata dai cittadini russi.

Nel 2019, prima del Covid, il turismo russo in isola costituiva circa il 30% degli arrivi durante l’arco dell’estate. Poi, in seguito alla pandemia e all’impossibilità di ottenere il visto legato alla vaccinazione, il turismo russo era fortemente diminuito, attestandosi a meno del 10%. Contemporaneamente era però aumentato quello europeo».

ADDIO PORTAFOGLI GONFI
I cosiddetti “big spenders” russi amanti del Belpaese e disposti appunto a spendere cifre importanti per affittare per lunghi periodi ville e case lussuose dove trascorrere le vacanze estive, grazie all’ordinanza del ministro Roberto Speranza che aveva validato il vaccino Sputnik per entrare in Italia, nei mesi scorsi erano tornati nelle agenzie di viaggio per prenotare le vacanze 2022 anche nel litorale polesano, già a partire dalla primavera. Da pochi giorni, un po’ ovunque, sono però arrivate le disdette.
Il turismo russo, tuttavia, non sarà completamente assente in Polesine. «Diverse abitazioni sono di proprietà di russi - spiega il direttore dell’Isola di Albarella - si tratta perlopiù di persone residenti in Europa, dunque quest’estate torneranno sicuramente a trascorrere le vacanze nelle loro case».

LE RICHIESTE ITALIANE
Non solo russi, però. L’incertezza legata alla guerra, in questi giorni, ha visto un leggero calo delle prenotazioni delle vacanze anche da parte degli italiani. «Una reazione legata all’incertezza è normale, ce l’aspettavamo - riprende Rosatti - le persone aspettano di capire come si evolverà la situazione. È anche vero che contemporaneamente, stiamo ricevendo anche moltissime richieste di informazioni relative alla possibilità di trascorrere da noi le vacanze. Abbiamo anche notato una maggiore frequentazione delle case di proprietà. Chi in questi giorni, aveva in programma qualche weekend all’estero, sicuramente ha preferito restare in Italia, in un luogo sicuro».
Secondo le previsioni, dunque, un po’ come successo per il Covid, l’isola di Albarella, anche senza il turismo russo, la prossima estate sarà richiesta. Più critica, invece, la situazione nel resto del litorale polesano, dove il turismo russo era legato più alla frequentazione di alberghi e ristoranti, oltre che per lo shopping. Secondo i dati di Assoturismo Confesercenti, nel 2019, prima della crisi Covid, il turismo russo in Italia generava circa 1,7 milioni di arrivi e 5,8 milioni di presenze. Senza contare, infine, che tra voli cancellati e conflitto in corso, anche gli italiani dovranno dire dire addio, per ora, alle avventure sulla Transiberiana, ai viaggi tra i santuari e le foreste della Russia o a Mosca e San Pietroburgo.

Ultimo aggiornamento: 18:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci