Via libera per altri 12 anni alla Fonderia, i residenti accusano il Comune

Martedì 7 Novembre 2023 di Elisa Barion
Via libera per altri 12 anni alla Fonderia, i residenti accusano il Comune

ROVIGO - Il Comitato dei cittadini di Borsea e Comuni limitrofi non si arrende e di fronte al rinnovo per i prossimi 12 anni dell'Autorizzazione integrata ambientale che la Provincia ha rilasciato alla ditta Infun for srl, titolare della fonderia di via delle Industrie, tra Rovigo e Borsea, è deciso a continuare a dare battaglia. L'autorizzazione non prevede nuovi obblighi particolari per l'azienda: di fatto, il funzionamento del sito prosegue così com'è senza ulteriori vincoli. Le autorità preposte potranno effettuare i controlli e i campionamenti del caso relativamente alle emissioni in atmosfera e solo su un camino, il C77, è previsto invece il funzionamento di un sistema di controllo in continuo.

RICHIESTA VANA
Quello che il Comitato aveva chiesto alla Provincia, attraverso una serie di osservazioni presentate lo scorso gennaio, era che la ditta si dotasse di sistemi di controllo in continuo delle emissioni su tutti i camini dell'impianto.

Richieste che sono state respinte. Ma Luigi Zanforlin, esponente e anima del Comitato, non ci sta e mette in fila tutta una serie di perplessità, dubbi e domande per le quali aspetta una risposta. Senza risparmiare nessuno: nel suo mirino ci sono il Comune, ma anche l'Arpav, la Provincia e l'Ulss 5. Con quest'ultima che «non era presente alla Commissione Aia, cosa di cui ho chiesto conto e mi è stato risposto che è stato invitato il sindaco come autorità sanitaria locale ed era facoltà del primo cittadino richiedere la presenza di un rappresentante dell'azienda sanitaria. Cosa che non è stata fatta».


Un altro motivo di grande perplessità per Zanforlin è poi la presenza in commissione di due tecnici incaricati dall'Arpav non del dipartimento di Rovigo, ma di quello di Padova: «L'Arpav di Rovigo, con i suoi tecnici che ben conoscono la questione della fonderia, è stata tagliata fuori. Mi chiedo il perché di questa scelta», ma la risposta ancora non gli è stata fornita. Eppure, ricorda Zanforlin, è stata proprio l'Arpav di Rovigo a stilare nell'agosto 2006 una relazione tecnica a firma dell'allora responsabile del servizio territoriale Ivano Pigato «con la quale si chiedeva alla ditta di tenere sotto costante controllo almeno 5 camini».


Nella relazione di cui parla Zanforlin, al paragrafo "Monitoraggio livelli di emissione", in effetti, si legge: «Per garantire un efficace controllo dei limiti imposti le soluzioni potrebbero essere due: installazione di sistemi di monitoraggio in continuo (Sme) per il materiale particellare negli effluenti gassosi dei camini 55, 76, 77, 95 e per le ammine nell'effluente del camino 78» oppure «installazione di dispositivi di controllo dell'efficienza degli impianti di abbattimento relativi ai camini» citati.


L'APPELLO
La strada scelta, già allora, non è stata quella del controllo in continuo di molteplici punti di emissione con grande rammarico di Zanforlin che a questo punto ne fa una questione politica: «In più occasioni il sindaco ha detto che si sarebbe battuto per il controllo in continuo di tutti i camini della fonderia, invece dalla questione preferiscono tenersene tutti alla larga. Eppure Gaffeo è stato eletto anche con i voti dei residenti di Borsea». Anzi, «Borsea ha contribuito in modo determinate all'elezione di tre consiglieri di maggioranza, alcuni residenti in loco: si tratta di Gianmario Scaramuzza, Matteo Masin che quando stava all'opposizione era un combattente di prima linea del comitato, ma da quando è in maggioranza ha più detto nulla, e di Giorgia Businaro, che poi è stata nominata assessore, ma quando era consigliere e presidente della commissione Urbanistica le avevo chiesto un incontro che non mi ha mai accordato».

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