ROVIGO - «Il contratto deve intendersi annullato per motivi familiari». Queste più o meno le parole scritte da Allister Coetzee nella mail con la quale giovedì si è dimesso da allenatore della FemiCz Rugby Rovigo. Le ha pronunciate il presidente Francesco Zambelli nella conferenza stampa convocata ieri per confermare le voci trapelate domenica in città fra i tifosi. L’ex ct del Sudafrica non è più allenatore dei Bersaglieri.
La sua esperienza a Rovigo è durata una sola stagione e sei partite, comprese le due di Coppa Italia. Al suo posto in panchina fino al termine della stagione siederà Alessandro Lodi, 43 anni, rodigino, suo assistente per i trequarti ed erede designato. «Lo stesso Coetzee aveva puntato su di lui come successore - spiegano Zambelli e il club manager Andrea Trombini - Il percorso di affiancamento doveva durare fino al termine del contratto triennale del sudafricano. Invece in maniera imprevista ci troviamo a fare il cambio ora. Lodi è stimato dai giocatori. Questa è la sua chance, la sua possibilità. Sarà affiancato per gli avanti da Davide Giazzon».
Ma cosa è successo con Coetzee? Cosa ha fatto precipitare la situazione? Questa in sintesi è la spiegazione di Zambelli: «Allister da qualche tempo diceva che a Rovigo stava male. Non ce la faceva più a rimanere in Italia. Voleva tornare in Sudafrica per alcune novità sopraggiunte in famiglia. Martedì quando è partito, vista la settimana di riposo, pensavo ci fossero ancora margini di ripensamento. Giovedì invece è arrivata la mail. Venerdì la notizia è stata condivisa con i leader della squadra. Non abbiamo avvertito patema o incertezza da parte loro. Hanno mostrato fiducia in Lodi. Ieri alla ripresa degli allenamenti, condotti dal nuovo allenatore, abbiamo dato la notizia al resto della squadra, che ormai già la sapeva dalle voci che si erano sparse».
La questione economica
Ma Zambelli smentisce: «Coetzee aveva un contratto di circa 75.000 euro l’anno lordi. Il 10 del mese successivo ha percepito regolarmente le mensilità di luglio, agosto e settembre. Il contratto per la seconda stagione prevedeva un aumento, previo consenso di entrambe le parti, ma gli abbiamo scritto il 4 agosto che non lo avremmo eseguito, perché era via con la Namibia. Ne avremmo riparlato al ritorno a Rovigo. Mi ha detto che era rimasto male della decisione, ma il 25 agosto quando è arrivato era sereno, ha iniziato a lavorare regolarmente. Se avesse detto che senza aumento non sarebbe rimasto glielo avremmo concesso. Invece non ha detto nulla, forse aveva già in animo di lasciarci.
Sono deluso. Rovigo non meritava un trattamento simile. Io ho creduto nel progetto di scegliere un tecnico di livello internazionale perché insegnasse qualcosa a tutto l’ambiente. Era stato lui a chiedere un contratto triennale, ma non intendiamo aprire un contenzioso perché lo rispetti. Sarebbe controproducente. Ripartiamo con le nostre forze. Se Lodi e i ragazzi mi facessero il regalo di battere alla ripresa del Top 10 il Petrarca nel derby, impresa molto difficile, dimenticherei all’istante questo dispiacere».
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