Nuova Cittadella della Giustizia: Gambardella lancia l'idea dell'area dell'ex questura

Giovedì 23 Luglio 2020
L'ex questura di Rovigo dove potrebbe finire la cittadella della giustizia secondo Gambardella
ROVIGO – Tiene banco in queste ore il futuro del Tribunale con la città che si interroga sulle difficoltà a trovare una soluzione per la Cittadella della Giustizia per la quale il ventilato trasloco fuori dal centro storico viene visto con sfavore. Non da meno gli amministratori incerti sul da farsi per garantire che le istituzioni giudiziarie abbiano una degna sede in linea con il ruolo fondamentale svolto. Il consigliere di minoranza Monica Gambardella, già candidata sindaco per il centrodestra, sottolinea la condivisione sulla scelta di mantenere in centro la collocazione di questo fondamentale servizio pubblico, con le note estese competenze territoriali. “Abbiamo riconosciuto la necessità di spazi dignitosi e funzionali, per il personale interno, i professionisti e gli utenti – spiega Gambardella-. E' auspicabile quindi che la zona nord della Città benefici quanto prima del Bando Periferie per la riqualificazione dell'ex Maddalena con uffici comunali e servizi allo sport. Credo quindi sia opportuno che per la Cittadella della Giustizia venga presa in considerazione l'area dell'ex questura ed ex caserma dei Vigili del fuoco compresa quella che diverrà ex sede della Guardia di Finanza”. Numerose e valide, secondo il consigliere di centrodestra le motivazioni alla base di questa scelta: la vicinanza al multipiano, i diversi accessi utili alle funzioni svolte, adiacente a un'area comunale in vicolo Santa Barbara trasformabile facilmente in parcheggio.  “Inoltre è un'area che richiede attenzione per il decoro della città – ha aggiunto Gambardella -. A memoria ci sono elementi storici di rappresentanza ed altri per cui si può recuperare la volumetria, con una riorganizzazione complessiva degli spazi coperti e scoperti, per parcheggi riservati.
Ideale sarebbe un concorso di idee con il coinvolgimento dei professionisti locali in collaborazione con gli uffici comunali, e un confronto con i rappresentanti istituzionali che amministrano la Giustizia per trovare le soluzioni tecniche ed economiche rapide”.
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