La Croce Verde al confine fra Ucraina e Ungheria raccoglie mamme e bambini e li porta in Italia

Martedì 1 Marzo 2022 di Guido Fraccon
La Croce Verde al confine fra Ucraina e Ungheria raccoglie mamme e bambini e li porta in Italia
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ADRIA - Siamo ripartiti dall’Ungheria ieri poco dopo le 10 in direzione Italia. Ci eravamo fermati verso le tre di notte a Heviz, una cittadina di 4.457 abitanti della provincia di Zala, a 5 chilometri dal lago Balaton, nella parte occidentale del paese, per riposare. I bambini dopo molte ore che avevano trascorso in macchina, per passare la frontiera, erano molto stanchi ed iniziavamo ad avere qualche problema a bordo. Per questo abbiamo alloggiato in un hotel prima di riprendere il viaggio».

IL LUNGO VIAGGIO

Lo racconta il vicepresidente di Croce Verde, Lamberto Cavallari, durante il viaggio di ritorno in Italia. Cavallari ha guidato la delegazione umanitaria di Croce Verde - Anpas che si è recata ai confini del teatro di guerra tra Russia e Ucraina per salvare dalle bombe nove persone tra bambini, adolescenti e donne. Alle 15.30 di ieri la delegazione adriese si trovava ancora in Slovenia, vicino a Lubiana. Con Cavallari, facevano parte del piccolo cordone umanitario polesano Rahima Spahic, Francesco Morato, Giulio Levi ed Umberto Parcelj.
Dove avete atteso i profughi? «Eravamo a Zahony, paese del nord-est dell’Ungheria, nella contea Szabolcs-Szatmar-Bereg, distante due chilometri dal confine con l’Ucraina. Abbiamo accolto loro alle 18.30 di domenica, dopo un’attesa durata nove ore in frontiera. Si trovavano al varco tra Ucraina e Ungheria dalle 3 del mattino. Il primo appuntamento era programmato alle 23 di sabato ma è saltato. i bambini ed i loro accompagnatori a quell’ora si trovavano ancora a 100 chilometri dal confine. È stato senza dubbio un viaggio lungo all’andata, non nascondo che all’inizio ero preoccupato, ma è stato molto più leggero il ritorno. Siamo ovviamente stanchi ma è tanta la felicità di essere riusciti nel nostro intento».

FAMIGLIE RIUNITE

I bambini dove saranno ospitati. «La destinazione a meno di cambi di rotta è Brescia. Si uniranno con un gruppo di loro congiunti che vive nella città lombarda. Alcuni sono parenti della compagna del nostro presidente Antonio Sturaro».
Come è nata la missione? «In fretta, nella mattinata di venerdì, quando siamo stati allertati per questa operazione umanitaria. Le mamme dei bambini sono attualmente in Italia per lavoro ed i loro padri non possono lasciare il paese. Noi non abbiamo fatto altro che favorire questi ricongiungimenti familiari. All’andata abbiamop percorso circa 1.100 chilometri. Al ritorno molti di più, vista la deviazione verso Brescia».
I volontari sono stati ringraziati dal sindaco Barbierato e invitati al prossimo consiglio comunale, per portare la loro testimonianza.

Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 11:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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