Assembramenti in centro nel fine settimana, un bar multato e chiuso tre giorni

Lunedì 1 Marzo 2021 di Roberta Merlin
Assembramenti davanti a un locale di corsod el Popolo nel fine settimana

ROVIGO Centro storico pieno di gente e assembramenti davanti a diversi locali. Anche il capoluogo, come il resto d’Italia, in questo weekend di sole appena trascorso, ha visto le vie della movida e dello shopping affollate, con giovani spesso assembrati davanti agli esercizi pubblici. Una situazione di pericolo che sabato pomeriggio ha costretto la Polizia locale a intervenire nei confronti di alcune attività del centro. Così per un bar di corso del Popolo è scattata non solo la sanzione, ma anche la chiusura per tre giorni.

LA MULTA
«Nell’ambito dei servizi di controllo del rispetto delle misure anti-Covid - spiega il comando - la Polizia locale ha sanzionato il titolare di un esercizio del centro perché nell’area esterna al locale era presente un numero di clienti superiore a quello previsto, creando assembramenti senza rispetto del distanziamento e delle altre misure previste dai protocolli vigenti. È stata, inoltre, disposta la chiusura dell’attività per tre giorni».
Misura, quest’ultima, prevista dal decreto anti-Covid di marzo nel caso dei controlli alle attività commerciali effettuati dalle Polizia locale al fine di rendere efficace le disposizioni contro gli assembramenti.

In centro, però, sabato pomeriggio, questi si sono formati anche davanti ad altri esercizi pubblici. Gruppi di giovani hanno affollato il Corso e in particolare piazza Vittorio Emanuele per l’appuntamento con l’aperitivo anticipato alle 17, ossia prima delle chiusura delle 18 imposta dal decreto. Orario oltre il quale, per bar e ristoranti, è previsto solo l’asporto.

TUTTI IN GIRO
Sabato e domenica il clima, anticipo di primavera, ha invogliato a uscire per una passeggiata in centro anche tante famiglie. La fila davanti alle gelaterie ricordava una calda giornata estiva. I problemi maggiori, però, si sono verificati con la cosiddetta movida dei giovani, ossia il momento in cui le comitive di ragazzi si danno appuntamento per l’aperitivo nei locali della città, prima dello scattare del coprifuoco. Una voglia di socialità comprensibile, in particolare per i ragazzi da mesi costretti a frequentare la scuola a singhiozzo e a rinunciare a sport e incontri serali con gli amici. Il Paese, però, non è fuori dal tunnel della pandemia, il virus ha infatti alzato nuovamente la testa facendo scoppiare la temuta terza ondata di contagi. Inoltre, il dato peggiore in Veneto, sul fronte della velocità d’impennata dei nuovi casi, si sta registrando proprio in Polesine, con un boom di nuovi casi in maggiore crescita rispetto ad altre province limitrofe.

L’ACCUSA
«L’impressione - interviene un esercente della città - è che il Comune non intervenga adeguatamente dove si formano spesso e volentieri assembramenti. Sabato ho rispettato le regole, più di qualche locale non ha fatto lo stesso. Certi assembramenti erano sotto gli occhi di tutti. Se poi però diventiamo zona rossa, le conseguenze ricadono anche sulle spalle di chi si sforza per rispettare alla lettera le regole».

LE RISPOSTE
«È opportuna la massima prudenza - raccomanda l’assessore alla Sicurezza Patrizio Bernardinello - l’emergenza non è finita. Le forze dell’ordine continuano a essere impegnate nella vigilanza e tutela della salute pubblica». Anche il vice sindaco Roberto Tovo, ieri, ha rinnovato l’appello alla cittadinanza «al rispetto delle disposizioni anti-Covid nel reciproco interesse». In merito alle sanzioni e chiusure scattate a causa degli assembramenti, interviene anche il vice presidente di Confesercenti metropolitana Rovigo-Venezia. «I controlli sono importanti nell’ottica del rispetto dei divieti. Èquello che come associazione chiediamo da sempre. Se ci sono assembramenti conclamati, è giusto che le forze dell’ordine agiscano correttamente».
Gli assembramenti, lo scorso weekend, hanno interessato un po’ tutte le città d’Italia, da Nord a Sud, i giovani hanno affollato locali e piazze. Per evitare il peggio, nei prossimi giorni non è escluso un provvedimento più restrittivo per i locali durante il weekend da parte del nuovo Governo Draghi.
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