Focolai nelle case di riposo e a Badia scoppia la polemica per una frase del presidente

Domenica 15 Novembre 2020 di Roberta Paulon
RESIDENZA PROTETTA La Casa del Sorriso di Badia Polesine

ROVIGO Focolai importanti nelle case di riposo di Ficarolo e Fratta, dove la situazione è sempre più preoccupante. Dilaga il contagio al La Residence di Ficarolo, ormai incontenibile, dove la cifra delle positività è salita a 53 ospiti e sei operatori. Molto preoccupante anche la situazione alla casa di riposo Sacra Famiglia di Fratta, dove gli ospiti contagiati sono 23, oltre ai 14 operatori.
OPERATORI CONTAGIATI
Nelle altre strutture del Polesine non risultano ospiti positivi, ma ci sono positività tra gli operatori: tre della casa di riposo La Rosa dei Venti di Rosolina; due del Csa San Martino di Castelmassa; tre del Centro Servizi Anziani Villa Tamerici di Porto Viro; un operatore della Casa Albergo per Anziani di Lendinara; uno della Casa di riposo Iras di Rovigo; due operatori della Casa di Riposo Sant’Antonio di Trecenta; un operatore della Casa di riposo Madonna del Vaiolo di Taglio di Po; uno della Casa di riposo San Salvatore di Ficarolo e tre operatori della Casa di riposo Città di Rovigo di Rovigo.
POLEMICA A BADIA
Situazione fuori dal coro quella della Casa del Sorriso di Badia, dove una battuta esternata sui social del presidente Tommaso Zerbinati in merito alla completa negatività degli screening su operatori e pazienti rispetto al Covid ha fatto andare su tutte le furie la Uil-Fpl. “Non ce n’è Coviddi”, aveva scritto su Facebook il presidente dell’istituto per anziani badiese, annunciando così che la residenza assistenziale è al momento libera dal virus. Ha risposto pesantemente il segretario della Uil il quale ha definito “imbarazzante” la modalità «infelice attraverso il quale il dottor Zerbinati ha inteso usare un tormentone sarcastico, usato per lo più dai negazionisti, per deridere chi è preoccupato per il Covid. Siamo tutti convinti sia una bella notizia, certo, ma, probabilmente, Zerbinati, non essendo un grande frequentatore dei reparti della struttura che lui stesso dirige, non ha le idee chiare del clima non certamente divertente nel quale si lavora all’interno dei nuclei».
LA PROTESTA
Pavarin come referente del sindacato sottolinea come gli operatori siano «costretti sistematicamente a rinunciare ai riposi, a vedersi modificare i turni di giorno in giorno, sono spesso al limite di organico con un carico di lavoro insostenibile determinato non solo dalle procedure imposte dal Covid, ma anche dalla cronica carenza di personale in servizio» attacca. La situazione dentro la Rsa è critica, sostiene Pavarin: «Non c’è Coviddi, ma c’è una struttura dove la retta si aggira fino ai 103 euro al giorno, dove la qualità era un vanto che nonostante tutto è in rosso con i conti, al limite del commissariamento; dove le porte chiuse ai parenti non sono solamente una protezione, ma un fallimento di tutto il sistema socio-sanitario che non è riuscito a provvedere alla mancanza di infermieri per eseguire i tamponi ai familiari; dove non si possano sostituire gli operatori sanitari assenti per malattia a causa della gravissima situazione finanziaria dopo che la sua gestione non ha ancora trovato le giuste soluzioni». Rivendica inoltre il merito degli operatori nell’essere riusciti ad oggi a tenere fuori il virus: «Imbarazzante lo stato d’animo in cui si opera seppur, con altissima professionalità e attaccamento al lavoro dimostrato dai dipendenti che nonostante tutto ed estendendo le procedure anche al di fuori del tempo di lavoro, hanno garantito che il Covid non entrasse in struttura a tutela degli anziani ospiti». «Trovi il tempo di ringraziare seriamente queste persone, per tutto ciò che stanno facendo - è l’appello di Pavarin - Invitiamo il presidente Zerbinati a schiarirsi realisticamente le idee: si metta addosso uno di quei camici di plastica che usano i suoi operatori per ore, quelli che non ti fanno respirare la pelle, perché quelli monouso traspiranti sono finiti, si faccia un giro per la struttura, parli con gli operatori, si faccia spiegare i problemi, vedrà che, ne siamo certi, le passerà la voglia di fare lo spiritoso».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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