Conservatorio Venezze, scoppia il caso degli insegnanti non vaccinati

Insegnanti non vaccinati

Venerdì 4 Febbraio 2022
Un momento del Venezze Musica Festival dell'estate scorsa

ROVIGO - Il conservatorio Venezze di Rovigo deve fare i conti con i docenti non vaccinati. Che per quanto si sia ridotto come numero, è comunque significativo. Con l’entrata in vigore, martedì scorso, del Dpcm del Governo, tutti gli insegnanti devono essere in regola con il Green pass rafforzato. Non tutti gli insegnanti, però, sono vaccinati e quindi alcuni di loro non possono più esercitare la professione, venendo sospesi.
Vincenzo Soravia, direttore del conservatorio statale di musica, spiega la situazione. «Fino a qualche giorno fa avevamo una ventina di docenti che non essendo vaccinati, andavano per forza di cose incontro alla sospensione. Poi è successo che alcuni di loro hanno avuto il Covid e hanno ottenuto il Green pass rafforzato da guarigione, mentre altri hanno deciso di vaccinarsi in extremis. Ne sono rimasti “solo” otto che non potranno più insegnare fino a nuove disposizioni. Per fortuna il parco degli insegnanti è abbastanza nutrito, potendo contare su 75 docenti di ruolo, più altri 12 che sono arrivati grazie allo sblocco della riforma scolastica, datata vent’anni fa, più altri otto supplenti. In totale abbiamo una dotazione di 95 insegnanti».

VACCINI E PETIZIONI

Soravia racconta quello che è successo nelle ultime settimane. «Fino al 31 gennaio tutto il personale, non solo docente, occupato al conservatorio, poteva accedere esibendo solo il Green pass da tampone, mentre dal 1. febbraio il tampone non è più sufficiente. Ecco spiegato il motivo per il quale le venti persone che non si erano vaccinate, hanno potuto continuare a entrare nella sede del Venezze. Abbiamo ricevuto una lettera, non firmata, dove sono presenti i nomi di venti insegnanti e quaranta genitori, che mi hanno gentilmente chiesto di avere a cuore le sorti di chi non è vaccinato, garantendo un egual trattamento, onde evitare che vi siano discriminazioni. La lettera, dopo attenta visione e valutazione, è stata da me inoltrata a Roma al ministero, ponendo all’attenzione dei responsabili alcune questioni in merito. In pratica ci siamo fatti portavoce di un qualcosa di importante a livello nazionale, con un argomento che ci sta molto a cuore».
La questione era stata posta da alcuni insegnanti che non hanno intenzione di vaccinarsi e che con l’approssimarsi della scadenza del 1. febbraio, hanno provato la carta dell’intercessione del direttore del conservatorio. «Si è trattato di un documento molto “light”, diciamo, dove mi è stato chiesto un aiuto, affinché queste persone non perdano il lavoro e al contempo siano tutelati anche gli interessi delle famiglie degli studenti».
Per esempio tra martedì e mercoledì una famiglia rodigina, con due ragazze iscritte al Venezze, si è vista privare delle due insegnanti, entrambe non vaccinate. Nel frattempo, gli otto insegnanti che sono stati sospesi, verranno comunque presto sostituiti con nuovi docenti. Il direttore Soravia conferma anche che ci sono studenti non vaccinati, che alla mattina possono accedere tranquillamente a scuola, mentre al pomeriggio, pur andando nello stesso edificio, devono esibire il Green pass. Il caso della dodicenne frequentante la scuola media Venezze”, convenzionata con il conservatorio, aveva fatto notizia. La mattina in aula senza esibire alcuna certificazione verde, meno di un’ora dopo, esibizione obbligatoria del pass da tampone per poter prendere parte alle lezioni di musica, cambiando solo un piano, ma restando sempre nella stessa scuola.
«Si tratta di una procedura obbligatoria, in quanto la scuola ordinaria ha un ordinamento diverso dal conservatorio, che a tutti gli effetti è equiparato all’università».
 

Ultimo aggiornamento: 16:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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