ROVIGO - I lavori di recupero della chiesa di Santa Maria dei Sabbioni, adiacente il cimitero di via Oroboni a Rovigo, erano stati annunciati nel dicembre 2020. Da allora sono passati quasi due anni, ma ora c’è stata una svolta. Come annuncia l’assessore ai Lavori pubblici e Patrimonio Giuseppe Favaretto, è arrivato l’ok della Soprintendenza di Verona al progetto di restauro dell’edificio chiuso ormai dal 2012, ovvero un decennio.
Con il via libera dell’ente ministeriale che tutela i beni storici, artistici e architettonici, può quindi proseguire l’iter che porterà a realizzare l’intervento. «La Soprintendenza ha approvato il progetto - afferma Favaretto - perciò entro l’anno puntiamo all’affidamento dei lavori che saranno realizzati grazie a un contributo della Fondazione Cariparo».
BENE STORICO
La chiesa di Santa Maria dei Sabbioni è la più antica della città. Risalente all’epoca medievale, ha subìto varie trasformazioni nel Rinascimento, per arrivare a uno stile vistosamente classicista nella prima metà del XIX secolo. E sempre nel 1800 la chiesa è stata inglobata nel cimitero comunale. Amministrativamente, invece, fa parte della parrocchia dei Santi Francesco e Giustina e fu in passato unita al monastero degli Olivetani e alla chiesa di san Bartolomeo. Al suo interno era custodito un pregiato Callido, ovvero un organo progettato e costruito dall’estense Gaetano Callido. L’interno fu arricchito nel 1906 da affreschi di soggetto religioso, oggi perduti, del pittore e decoratore Giovanni Biasin, mentre all’esterno, sulla facciata, si trova un angelo dello scultore Virgilio Milani.
Come detto, l’edificio religioso è attualmente chiuso e non utilizzato dal 2012, anche se di elevato pregio artistico monumentale e di rilevante importanza per la comunità. «Proprio per questo l’amministrazione - aveva spiegato Palazzo Nodari - ha come obiettivo la riapertura della chiesa che necessita di un urgente intervento di conservazione per la sua tutela e valorizzazione, oltre che per renderla accessibile.