Bracconaggio, usavano richiami elettronici vietati: 9 denunce, 7 sono cacciatori

Sabato 2 Febbraio 2019
Bracconaggio, usavano richiami elettronici vietati: 9 denunce, 7 sono cacciatori
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Denuncia in soli sei giorni per nove persone nelle Provincie di Venezia e Rovigo, tra cui sette cacciatori, un ristoratore ed il proprietario di un'armeria, e contestazione di 38 sanzioni amministrative. È il risultato dell'Operazione «Delta del Po» per il contrasto del bracconaggio, che ha coinvolto i Carabinieri Forestali dei Gruppi di Venezia e Rovigo e del Nucleo Carabinieri Cites di Venezia, con il supporto del Reparto Operativo Cites - Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati a Danno degli animali di Roma, che si sono avvalsi della collaborazione dei reparti terrioriali dell'Arma.

I militari sono stati impegnati in sei giorni di controlli notturni e diurni negli ambienti umidi e lungo i canali del Delta delle due provincie, dove hanno sorpreso e denunciato sette cacciatori, quattro dei quali esercitavano attività venatoria con ausilio di richiami elettronici vietati. Tre invece sorpresi in possesso di un esemplare di oca selvatica appena abbattuto e con munizioni e parti di armi non denunciate. Denunciati anche il titolare di un ristorante ed il proprietario di un'armeria di Campagna Lupia (Venezia).

Sequestrati complessivamente, tra l'altro, cinque fucili, due canne per fucile non denunciate, 541 munizioni spezzate e 27 munizioni a palla.
Controlli amministrativi condotti in tre valli da caccia, dei Comuni di Porto Tolle (Rovigo) e Campagna Lupia (Venezia), hanno portato alla contestazione di 34 verbali amministrativi, per abbattimenti di anatre in numero superiore a quanto consentito, mancate annotazioni sui tesserini di caccia e sui registri, oltre ad un verbale per abbandono di rifiuti sul terreno. Sequestrate amministrativamente 47 anatre.
Ultimo aggiornamento: 20:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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