Il posto non è adeguato, bocciato l'impianto per produrre biometano

Martedì 1 Ottobre 2019 di Moreno Tenani
Le proteste dei residenti
PAPOZZE - L’impianto per la produzione di biometano a Papozze non si può fare. È stato negativo il parere emanato in questi giorni dall’Ufficio tecnico comunale contro la richiesta della ditta Valsugana Green energy di Trento, titolare del progetto di insediamento in località Tiese, lungo la strada provinciale Eridania Est, di un impianto per produrre biogas da biomasse animali e vegetali, tramite la fermentazione di pollina e altre deiezioni animali, di produzioni agricole, sorgo e triticale, sottoprodotti di lavorazioni industriali di frutta e verdura.
 
Così si esprime il tecnico del municipio al termine della conferenza di servizi decisoria il cui verbale (pubblicato ieri) richiama il decreto, altrettanto negativo, della Provincia e il parere dei competenti servizi dell’Ulss 5. Un parere, in particolare sotto il profilo urbanistico-edilizio, che non risulta superabile senza dover apportare modifiche sostanziali al progetto presentato. Suona, in pratica, il de profundis su un insediamento fortemente osteggiato dall’intera comunità che costituitasi nel comitato No Biogas, ha più volte manifestato pubblicamente il proprio dissenso. L’ultima volta nel corso dell’incontro conoscitivo promosso dall’amministrazione comunale all’interno del palazzetto dello sport, alla presenza dei progettisti, di associazioni ambientaliste, di numerosi residenti e di esponenti di comitati dei paesi e città vicine.
Nel proprio decreto, il tecnico comunale tiene conto delle conclusioni negative della conferenza di servizi decisoria. Varie le considerazioni avverse dei diversi soggetti, dalle emissioni odorigene al considerevole aumento del traffico per una filiera tutt’altro che corta per l’approvvigionamento delle biomasse, allo spandimento del digestato che investirebbe i terreni agricoli di mezza provincia, alle considerazioni di natura urbanistica, che sembrano aver tagliato le gambe al progetto. L’area interessata, classificata zona D3, agroalimentare e produttiva, è incompatibile con questa tipologia di impianti. «In pratica sono state accolte tutte le nostre osservazioni - è il commento di Enrico Storelli, urbanista e consulente del comitato No Biogas in questa complessa vicenda - in questa zona agroalimentare non sono consentiti insediamenti del genere. Ciò vuol dire che avevamo ragione a non volerlo in quell’area e abbiamo vinto una battaglia, dimostrando che una comunità unita può raggiungere i propri obiettivi. In questo modo Papozze può rinascere e rimettersi in piedi. Complimenti a tutti coloro che si sono impegnati per questo».
Cauto il presidente dei No Biogas: «Abbiamo vinto una battaglia e superato una prima tappa - commenta Giuliano Finotti - attendiamo ancora un po’ a festeggiare perché se erano tanto determinati, temo che questo non possa bastare». Per la ditta il termine di 10 giorni per presentare osservazioni o di 60 per il ricorso al Tar.
Ultimo aggiornamento: 08:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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