San Basilio rinascerà come Parco naturalistico e archeologico grazie al Pnrr

Mercoledì 26 Gennaio 2022 di Anna Nani
La chiesetta romanica di San Basilio

ARIANO NEL POLESINE - Un Parco naturalistico archeologico del Delta del Po? È questa l’idea attorno a cui ruota la proposta del Comune di Ariano che ha candidato San Basilio per l’individuazione di un borgo storico del Veneto a rischio di abbandono come progetto pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica. L’amministrazione ha quindi inviato la manifestazione di interesse a partecipare alla selezione prevista dal bando regionale “Turismo e cultura 4.0 del Piano nazionale di ripresa e resilienza” (Pnrr) per cui la Regione ha messo a disposizione un importo di 20 milioni finalizzati al rilancio economico e sociale di borghi disabitati o comunque caratterizzati da un avanzato processo di declino o abbandono. 

LA STORIA 

San Basilio sembrerebbe avere le carte in regola per essere scelta: in questo territorio era sorto il primo centro abitato dell’Insula Hadriani, oggi Isola di Ariano stretta fra i rami del Po di Goro, del Po di Venezia e del Po della Donzella. Non solo, come racconta la sindaca Luisa Beltrame: «Nel secolo scorso, fino agli anni 50, il borgo è stato popolato tanto da avere una sua scuola elementare; San Basilio ha subito negli ultimi settant’anni un vero e proprio esodo da parte dei suoi abitanti».
La vecchia scuola elementare è stata trasformata nel Centro Turistico e Culturale a poca distanza del quale si trovano gli scavi archeologici. Nel giro di pochi metri si può ammirare la bellissima chiesa romanica che sorge su una duna fossile, alla sua sinistra la canonica e a destra altri edifici testimoni del vecchio “Hospitium” gestito dai monaci benedettini provenienti dall’Abbazia di Pomposa che dista 20 chilometri, dove si narra abbia soggiornato anche Dante Alighieri di ritorno da Venezia a Ravenna. La leggenda vuole che, avendo perso l’orientamento, salì su una quercia e da lì sopra scorse il campanile dell’Abbazia di Pomposa. «La proposta del Comune prevede di effettuare consistenti interventi di riqualificazione, consolidamento e restauro conservativo del patrimonio architettonico ed edilizio nella piccola frazione – spiega la prima cittadina -. La parte più consistente delle iniziative previste, riguarda la volontà di realizzare in questa estesa area, il primo Parco naturalistico archeologico del Delta del Po e farne un polo di attrattività attraverso il recupero del patrimonio edilizio storico in degrado e delle infrastrutture già presenti, potenziandole e realizzando nuovi centri di visita delle ricchezze ambientali e di quelle storiche in questo vasto territorio».

INIZIATIVA AMBIZIOSA 

Un’iniziativa ambiziosa che secondo i calcoli dovrebbe avere pure una ricaduta occupazionale di 70 nuovi posti di lavoro una volta raggiunta la messa a regime di tutto il sistema. «Il progetto di rigenerazione punta a dare una seconda vita a questa località, partendo dalle sue risorse ambientali e dalla sua storia - evidenzia Beltrame -. All’interno del Bosco Nichetti sarà realizzato il “Bosco di Dante” con pannelli che uniranno conoscenze ambientali ai versi del Poeta. Per Bosco Rosada, riqualificato di recente, si intende dar vita a un percorso di land art, che pian piano andrà a costituire una galleria di artisti – racconta la sindaca -. È prevista pure a realizzazione di un Parco Archeologico didattico che illustri la vita e l’abitato di San Basilio in epoca etrusca e romana con la ricostruzione di un tratto della Via Popilia e dell’abitato di epoca romana, la ricostruzione dell’abitato etrusco, la realizzazione di un nuovo e più capiente parcheggio e degli edifici a servizio del Parco». 
Land art protagonista anche nell’area dove si ergeva la Rovra, ossia la Quercia secolare di Dante: «In questo sito si vuole ricostruire la sagoma imponente di oltre 26 metri di altezza della farnia secolare, che purtroppo è collassata rovinosamente nel 2013, usando la tecnica della rete metallica e dello studio della trasparenza che disegnano lo spazio della Materia Assente - sottolinea Beltrame -. Un altro polo attrattivo è rappresentato dagli scavi archeologici con la riproduzione virtuale dell’abitato etrusco-romano che circondava l’area, utilizzando moderne applicazioni digitali. Infine, l’ultimo ambito di intervento sarà la promozione con adeguata cartellonistica dei Percorsi Religiosi dei Pellegrini del Medioevo, a piedi o in bici, con la moltiplicazione delle ciclabili».
 

Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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