Alessia da Rovigo all'Antartide, un anno tra i ghiacci polari con la spedizione Winterover

Giovedì 15 Dicembre 2022 di Marco Scarazzatti
Alessia Nicosia con i ricercatori del team alla base Concordia in Antartide. Foto copyright PNRA/IPEV

ROVIGO - C’era anche una rodigina, nell’ultima spedizione di ricercatori, in Antartide. Si tratta di Alessia Nicosia, tornata da poco nella sua città, riabbracciando la sua famiglia, dopo oltre un anno di assenza. «Lo scopo del viaggio è stato prendere parte, nella stazione Concordia, alla spedizione dei “Winterover Dc 18”, finanziata dal Programma nazionale di ricerche in Antartide (Pnra), che è coordinato dal Cnr per la parte scientifica e dall’Enea per la pianificazione logistica - spiega -. Per fare questo, ho spedito una candidatura all’avviso di interesse, che è aperto ogni anno a maggio. Oltre alla candidatura, ho dovuto superare le selezioni, che includevano: prove fisiche, colloqui psicoattitudinali, visite mediche approfondite. Conoscevo già il nome della base Concordia, tramite i racconti dei miei colleghi del Consiglio nazionale delle ricerche, ma non pensavo di riuscire a superare le selezioni, visto che hanno la fama di essere estremamente rigide. Ho scoperto di averle superate quasi a ridosso della partenza, per cui ho avuto poco tempo per preparare i bagagli o anche solo per eventuali ripensamenti. Se avessi dato ascolto alle mie paure, non sarei partita. Ma adesso che l’esperienza si è conclusa, e che so di esserci riuscita, sono soddisfatta di aver preso parte alla spedizione». 

IMPRESA TRA I GHIACCI
La missione in Antartide è durata poco più di un anno: dal 2 novembre 2021 al 18 novembre 2022. «Ho conosciuto diversi veterani dell’Antartide e ognuno si contraddistingueva per una ricetta che portava gelosamente con sé e che usava al momento opportuno. Ho conosciuto un veterano astrofisico che si era specializzato nel sorbetto al limone, un veterano franco-romagnolo che cucinava la piadina, per non parlare dei sardi che cuocevano il porceddu (il porcellino sardo, ndr) nelle grandi occasioni. Ma la ricetta più apprezzata e ambita era quella del limoncello antartico, un vero toccasana dopo una giornata di vento catabatico polare. Anche i veterani antartici si scambiano le ricette come fanno le mamme al parco». Sono stati effettuati diversi studi, in relazione al cambiamento climatico. Alessia Nicosia ha contribuito a quattro progetti di ricerca relativi a glaciologia, fisica e chimica dell’atmosfera. «Mi occupavo di varie mansioni sperimentali tra cui anche il prelievo di campioni di aerosol, la caratterizzazione dei cristalli di neve, la misura periodica di temperatura e densità del ghiacciaio (nel suo primo strato superficiale). Lo studio delle variazioni stagionali è di interesse per il paleoclima, in quanto si possono fornire informazioni utili alla datazione delle carote di ghiaccio. Il progetto più importante di paleoclima, svoltosi a Concordia, è l’Epica, ossia European project for ice coring in Antarctica».

RACCOLTA DATI 
Questo ha permesso di ricostruire una serie continuativa di dati, sulla composizione delle atmosfere passate, coprendone ben 800mila anni di storia.
«I risultati hanno consentito di confutare alcune teorie negazioniste sui cambiamenti climatici, e hanno contribuito a sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica sul problema. La prosecuzione di tale progetto è attualmente in corso, si tratta del foraggio “Beyond Epica”, in un sito prossimo a Concordia. Seppure io non mi sia occupata personalmente di paleoclima, i risultati delle mie misure potranno indirettamente confluire in tale studio. I campioni da me pre-lavati sono in corso di analisi e quindi è ancora presto per parlare dei risultati raggiunti». 
La base di Concordia è lontana più di mille chilometri dalla costa e dal ghiaccio marino. «Le variazioni climatiche all’interno del continente antartico sono trascurabili rispetto alla costa, e la zona che ne è maggiormente colpita è la penisola Antartica.

Il più grosso lascito della mia missione in Antartide è la consapevolezza che si possa vivere bene anche riducendo molti dei comfort della vita odierna, e che dobbiamo affidarci maggiormente all’incredibile capacità di adattamento del corpo umano». 

Ultimo aggiornamento: 17:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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