Ritrovato nelle campagne il caccia tedesco abbattuto durante l'ultima guerra

Venerdì 16 Ottobre 2020 di Franco Pavan
CACCIA TEDESCO Il Messerschmitt Bf 109 fu abbattuto in combattimento aereo nel 1943
1

PONTECCHIO-CRESPINO Era tutto vero. I ricordi di chi aveva visto, descritto e tramandato corrispondevano a quanto realmente accaduto. Torna alla luce nella campagna di Selva di Crespino nel podere “la Colombara”, oggi di proprietà della famiglia Chiarion, l’aereo tedesco abbattuto nel 1943.
Gli scavi condotti dall’associazione “Aerei perduti” ha permesso di confermare le ricerche iniziate già nel 2014 in diversi punti del Polesine.
LA VICENDA
La scrittrice Elena Zauli delle Pietre ha raccontato di testimonianze e campagne di scavi nel suo libro “Aerei perduti - Polesine 1943-1945”.
Racconta Zauli che alcuni residenti del posto tra cui Ivo Ferrari e Ivo Caprili, ricordavano quanto saputo o visto. Le testimonianze parlavano di un caccia tedesco precipitato poco distante dalla chiesa di Selva. Addirittura il crespinese Giuseppe Fiori teneva in casa la maniglia di apertura del paracadute utilizzato dal pilota che si lanciò e prese terra nei pressi di casa sua.
Si sapeva che l’aereo tedesco era stato colpito nel corso di un combattimento aereo e il pilota si era salvato.
Zauli sottolinea che nonostante le ricerche archivistiche durate anni per identificare il pilota e ricostruire gli eventi, non si era riusciti a venire a capo della vicenda bellica.
INDIVIDUATO IL LUOGO
Sicuro invece era il luogo dove l’aereo era caduto. «l primo sondaggio - continua la scrittrice - fu eseguito dai tecnici della Securitaly di Cesentatico, e rilevò la presenza di una massa metallica a una profondità tra i sei e gli otto metri». 
Nello scorso week-end l’associazione “Aerei perduti” si è rimessa al lavoro con la concessione del proprietario del campo Tiziano Chiarion e del figlio Filippo. Ha collaborato la Soprintendenza del Veneto, e i mezzi di scavo sono stati messi a disposizione dell’escavatorista Beppino Lubian con la supervisione dell’archeologo Davide Mengoli.
E la Storia è riemersa: sono state recuperate parti ben identificabili di un Messerschmitt Bf109 della Luftwaffe, l’aeronautica della Wehrmacht, abbattuto in combattimento dai caccia alleati.
STAFF DI RICERCA
«L’operazione è stata possibile - ha sottolineato Elena Zauli delle Pietre - anche grazie dall’esperienza sul campo dello storico e ricercatore Enzo Lanconelli, di Alessandro Romanini, responsabile della sicurezza degli scavi e dalle perizie eseguite da Roberto Brocadello. Tra i presenti anche Raffaele Peretto, storico e archeologo, già direttore del museo dei Grandi Fiumi. Il caccia tedesco, come raccontarono i testimoni, cadde da grande altezza e con velocità spaventosa. Nel terribile impatto con il terreno, il motore esplose disintegrandosi in più parti che gli abitanti locali raccolsero subito dopo lo schianto». 
REPERTI ALLO STUDIO
Tra i pezzi venuti alla luce figurano parti del motore, frammenti delle pale dell’elica. È stato trovato integro il mozzo dell’elica con riduttore e meccanismi di variazione del passo, un carrello e relativo pneumatico, ed altri imponenti parti strutturali dell’aereo, tra cui gli attacchi alari e parte dell’abitacolo. 
Zauli ha precisato che ora i reperti sono stati portati per pulizia, la catalogazione e la successiva esposizione nella sede operativa della associazione all’aeroporto “Prati Vecchi di Aguscello” a Ferrara.
Franco Pavan
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimo aggiornamento: 08:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci