BRUXELLES - «C'è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro». È questa una delle modifiche alla relazione sul Piano di azione anti-cancro approvate ieri a tarda sera dall'Europarlamento. Dal testo è stato cancellato anche il riferimento ad avvertenze sanitarie in etichetta, e introdotto l'invito a migliorare l'etichettatura delle bevande alcoliche con l'inclusione di informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol.
Passano in Aula gli emendamenti depositati dagli eurodeputati della «maggioranza Ursula» Paolo De Castro (Pd, S&D), Herbert Dorfmann (Svp, Ppe) e Iréne Tolleret (Renaissance, Renew) a testimonianza del dissenso trasversale emerso a Strasburgo sul piano anti-cancro Ue relativo al consumo di vino.
Associazioni filiera: giusta distinzione tra uso e abuso
«È stata riconosciuta più appropriata la linea dell'approccio moderato. Auspichiamo che ora si possa continuare a lavorare insieme per la lotta contro il cancro senza demonizzare il consumo consapevole di vino e delle altre bevande alcoliche». Questo il primo commento delle organizzazioni della filiera vitivinicola italiana - Alleanza delle Cooperative Italiane - agroalimentare, Assoenologi, Confagricoltura, CIA- Agricoltori Italiani, Copagri, Federvini, Federdoc, Unione Italiana Vini - dopo l'esito del voto in plenaria del Rapporto della Commissione speciale del Parlamento europeo per la lotta contro il cancro (Beca) sul rafforzamento delle strategie dell'Europa nel combattere la malattia. Le Organizzazioni ricordano che il Rapporto Beca, «pur contenendo elementi importanti nella strategia di lotta al cancro e di accesso alle cure, aveva un approccio antiscientifico in relazione al consumo di alcol, non distinguendo tra uso moderato e abuso. Seguendo tale approccio, si sarebbe unicamente penalizzato pesantemente un intero settore economico che rappresenta invece un'eccellenza per qualità della produzione, storia, cultura, ed è volano di sviluppo di turismo e occupazione». «La relazione Beca eliminava la parola "nocivo" prima del "consumo di alcol", termine che esisteva nella relazione della Commissione; proponeva l'inserimento in etichetta di pesanti avvertimenti per la salute e chiedeva il divieto di sponsorizzazione totale dell'alcol in relazione alle attività sportive».
Coldiretti: salvi 10.000 anni di storia
«Il Parlamento Europeo salva quasi diecimila anni di storia del vino le cui prime tracce nel mondo sono state individuate nel Caucaso mentre in Italia si hanno riscontri in Sicilia già a partire dal 4100 a.c.» È quanto afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, nel ringraziare per il lavoro di squadra i parlamentari italiani per la difesa di un settore che vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e offre direttamente o indirettamente occupazione a 1,3 milioni di persone secondo l'analisi della Coldiretti. «È stato respinto il tentativo di demonizzare il consumo di vino e birra attraverso allarmi salutistici in etichetta già adottati per le sigarette, l'aumento della tassazione e l'esclusione dalle politiche promozionali dell'Unione Europea, nell'ambito del "Cancer plan" proposto dalla Commissione Europea -continua Prandini- come richiesto, insieme al consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia, nella lettera scritta al commissario europeo per gli affari economici Paolo Gentiloni, al commissario all'agricoltura Janusz Wojciechowski, al ministro dell'agricoltura Stefano Patuanelli, agli europarlamentari italiani e ai leader dei principali partiti politici».