«In Veneto abbiamo pochi medici e li paghiamo male» /Gli stipendi

Martedì 9 Aprile 2019
«In Veneto abbiamo pochi medici e li paghiamo male» /Gli stipendi
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Non abbiamo più medici. E come se non bastasse, li paghiamo pure male. O, comunque, meno delle altre Regioni. Il che contribuisce a far calare l'attrattività del Veneto. Tradotto: c'è un posto disponibile all'Azienda ospedaliera di Padova e uno all'Azienda ospedaliera di Torino? Meglio andare in Piemonte, visto che lì la retribuzione media lorda annua è di quasi ottomila euro in più.



A mettere in fila i numeri - dati aggiornati del conto annuale della Ragioneria dello Stato - è stata la Cgil. Che accusa Palazzo Balbi di non aver investito sul personale ospedaliero. Un quadro che l'assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin - vuole verificare, tanto da aver chiesto agli uffici proprio in questi giorni un rapporto dettagliato sulle remunerazioni dei medici che lavorano negli ospedali: «E soprattutto - ha detto Lanzarin - voglio vedere il confronto con le altre Regioni».
 
GLI STIPENDI
In attesa dei dati di Palazzo Balbi, ci sono quelli della Ragioneria dello Stato elaborati dal sindacato. «Andando a paragonare le retribuzioni di alcune aziende ospedaliere - hanno detto Daniele Giordano, segretario generale Fp Cgil Veneto e Pierangelo Rovere, segretario Fp Cgil Medici - possiamo notare come vi sia una penalizzazione dei medici veneti rispetto a quelli di altre regioni. Confrontando i dati delle retribuzioni dei medici dell'Azienda Ospedaliera di Padova con quelle di altre tre Aziende Ospedaliere (Torino, Bologna e la San Giovanni Addolorata di Roma) si vede come lo stipendio del personale di Padova sia di molto inferiore rispetto alle altre Aziende prese a riferimento, con 79,184 euro contro i 86.859 di Torino, 85.562 di Bologna e 81.813 dell'Azienda romana». I dati citati da Giordano e Rovere sono quelli delle retribuzioni medie lorde annue. Una media perché si deve tener conto che ci sono gli stipendi dei primari e quelli degli ultimi assunti.

Ma perché queste differenze di stipendi? «Questa situazione non è determinata solo da scelte nazionali - dicono Giordano e Rovere - ma anche regionali in quanto il Veneto ha sempre scelto di non aumentare le risorse regionali alla contrattazione quando poteva farlo. Per questo è necessario il rinnovo del contratto nazionale della dirigenza medica fermo da 12 anni. E la Regione Veneto deve necessariamente investire maggiori risorse sul suo personale che altrimenti continuerà ad andarsene verso quelle realtà che riconoscono maggiormente la professionalità dei lavoratori».

L'APPROFONDIMENTO
L'assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, riferisce al riguardo di aver già chiesto agli uffici com'è la situazione. «Ho chiesto dati e raffronti - dice Lanzarin - ma faccio presente che nel nuovo Piano socio sanitario abbiamo già previsto fondi integrativi, e quindi incentivi, per chi va a lavorare in aree disagiate.

IL RICHIAMO
Lo studio della Cgil ha affrontato anche il tema della carenza e dell'invecchiamento dei medici. L'età media dei medici veneti nel 2017 era di 50,69 anni, con punte nell'Ulss 5 Polesana (51,81), Ulss 1 Dolomiti (51,57) e Ulss 3 Serenissima (51,30). Ma correlata all'età c'è la questione dei carichi di lavoro: «Per quanto riguarda il personale medico con più di 60 anni di età - dice la Cgil - sono al lavoro 1.475 unità (21.89%). Ma se consideriamo chi supera i 55 anni si arriva al 40.75%, dato che comprende i 172 medici over 65 anni. I medici sotto i 40 anni, invece, sono solo 1.210 (17,96%)».
Secondo la Cgil richiamare in servizio il personale in pensione «non risolve in alcun modo la carenza di medici, determinando solo l'abbassamento della qualità dell'assistenza mandando in corsia personale sempre più anziano». Dunque? «Bisogna investire - dicono Giordano e Rovere - Servono a tutti i livelli interventi urgenti per costruire un vero progetto socio sanitario che prenda in carico i cittadini e sia in grado di rispondere ai bisogni sempre crescenti della popolazione che, come tutti sappiamo, però sta rinunciando con numeri sempre più alti alle cure. Investire sui lavoratori, sui professionisti della sanità vuole dire investire sulla qualità della vita di tutti i cittadini».
Al.Va.
Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 11:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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