Patto trasversale, "riaccese", le tv locali del Veneto

Venerdì 18 Febbraio 2022 di Angela Pederiva
Patto trasversale, "riaccese", le tv locali del Veneto
1

VENEZIA - Se la conversione del decreto Milleproroghe andrà in porto, le televisioni locali del Veneto saranno salve. Con un emendamento al progetto di legge, presentato dal Partito Democratico nella commissione Bilancio della Camera e approvato ieri notte all'unanimità da tutte le forze politiche, è stato previsto di trovare una soluzione tecnica ai problemi ricettivi che gravavano su circa 1,5 milioni di utenti. Bisognerà però fare in fretta, perché è fissato per il 9 marzo il cosiddetto switch off, cioè il momento della transizione dovuta all'arrivo della telefonia mobile 5G sulla banda 700 MHz finora occupata dalle tivù.


IL TESTO

La riorganizzazione (refarming) delle frequenze in Veneto ne ha riservate una dozzina alle emittenti nazionali e una sola alle reti locali, con vincoli radioelettrici che limitano la qualità della trasmissione.

Per questo le 15 realtà venete avevano lanciato un appello alla politica. Di qui la modifica al testo, formalizzata dal deputato dem Ubaldo Pagano, che prevede di istituire al ministero dello Sviluppo Economico «un tavolo tecnico permanente al quale possono partecipare i soggetti coinvolti nel refarming delle frequenze, nonché i soggetti istituzionali competenti». Viene stabilito che, «fermo restando il termine improrogabile del 30 giugno 2022» per la liberazione della banda, «nel caso di particolari criticità tecniche delle reti locali» potranno essere valutate «modalità alternative di applicazione dei vincoli interni della pianificazione».


IL SEGNALE

Traducono gli editori: «Ora è necessario che Raiway aumenti la potenza del segnale locale della rete ad un livello analogo a quello delle reti nazionali. Ciò significa in concreto aumentare la potenza dei trasmettitori di Velo Veronese a 1.000 watt e di Monte Venda a 2.000 watt, riallineandola alla potenza attualmente trasmessa dalle reti locali. Risulta imperativo agire fin subito, senza perdere un istante, con l'immediata convocazione del tavolo tecnico, visto che aspettare lo switch off per valutare la gravità del potenziale disservizio, significa non poter più rimediare».


LA SODDISFAZIONE

Ispiratore del provvedimento dem è stato Andrea Martella, ex sottosegretario all'Editoria e ora leader regionale del Pd: «In questo modo permettiamo a 1,5 milioni di cittadini di continuare a ricevere il segnale televisivo delle emittenti locali. Garantiamo così il pluralismo dell'informazione, elemento cruciale di ogni democrazia e per noi un caposaldo. Ci tengo a ringraziare in particolare l'onorevole Gianni Dal Moro che in commissione Bilancio ha seguito tutta la vicenda coinvolgendo i colleghi e trovando un testo in cui tutti i gruppi politici potessero riconoscersi».
Al punto che pure la Lega, con il governatore Luca Zaia, esprime soddisfazione per il voto che c'è stato a Montecitorio, «accogliendo la nostra proposta inviata al Governo ancora a maggio dello scorso anno che chiedeva di garantire una equivalente ricevibilità dei programmi locali rispetto ai programmi trasmessi dalle reti nazionali». Esultano i consiglieri regionali dem Giacomo Possamai e Vanessa Camani: «Il pluralismo dell'informazione è fondamentale così come la salvaguardia dei posti di lavoro, per questo siamo soddisfatti del risultato che siamo riusciti a portare a casa». Concorda il senatore centrista Antonio De Poli: «È un primo importante risultato, frutto di una battaglia politica che abbiamo portato avanti, in questi mesi, insieme ai colleghi delle altre forze politiche, a tutela del pluralismo del mondo dell'informazione locale e del patrimonio delle emittenti venete».

 

Ultimo aggiornamento: 11:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci