MESTRE - In fumo sono andati 148.000 voti. Il Pd veneto è crollato dai 456.309 (20,34%) consensi raccolti alle Regionali 2010 ai 308.237 voti (il 16,7%) del 31 maggio. Certo anche l’astensione è volata, visto che l’affluenza è scesa dal 66 al 57,2%, quasi dieci punti in meno.
Ma naturalmente queste differenze non bastano a spiegare la débacle. Ci vorrà ancora qualche giorno per un’analisi puntuale dei flussi elettorali provincia per provincia, ma fin d’ora i contorni della sconfitta elettorale sono chiari. Nel 2010 il candidato governatore Giuseppe Bortolussi incassò 738.761 voti (29,08%) sostenuto da sei liste: Pd (456.309, 20,3%); Italia dei Valori (119.396 voti, 5,3%); Federazione della sinistra (35.028, l’1,6%); Sinistra-ecologia-libertà con il Partito socialista italiano (27.578, l’1,2%); Idea nucleare-No grazie (15.097, lo 0,7%); Liga Veneto autonomo (4.390, lo 0,2%). Totale in percentuale il 29,3%. Il totale dei voti delle liste collegate fu inferiore alle preferenze date al candidato Bortolussi (738.761).
Stavolta Alessandra Moretti, supportata da cinque liste, ha preso più voti della somma delle liste: 502.841 rispetto ai 432.341 voti delle liste. Ma la percentuale è inferiore: la candidata governatore si è fermata al 22,7%, le liste collegate al 23,3%.
In dettaglio: il Pd ha ottenuto 308.237 voti (16,7%); la lista Alessandra Moretti presidente 70.722 (3,8%), Veneto civico 26.873 (1,5%), Verdi Europei-Sel-Sinistra 20.269 (1,1%), Progetto Veneto Autonomo 6.240 (0,3%).