Nel Nordest si torna ad assumere:
ecco le ditte che cercano personale

Giovedì 15 Gennaio 2015 di Maurizio Crema
I tre fratelli del pastificio Sgambaro
Nel Nordest si torna ad assumere. Il calo record del petrolio e il mini euro accoppiati agli sgravi fiscali e contributivi varati dal governo Renzi (ottomila euro all’anno per ogni neo assunto, anche se la normativa è ancora lacunosa) hanno dato sprint a un mercato del lavoro ancora in sofferenza. «Stiamo rinforzando la gestione sui mercati esteri, marketing e comunicazione e assumeremo 5 addetti - spiega Giorgio Grotto, fondatore e presidente della Gas Jeans di Chiuppano (Vicenza), un centinaio di milioni di fatturato (45% all’estero) e più di 100 addetti - nel 2014 siamo cresciuti del 3-5%, quest’anno contiamo di salire di almeno il doppio. E poi c’è il personale in più nei negozi, in Italia (4-5 entro fine anno) e all’estero. In ogni caso le mie sono assunzioni funzionali alla crescita che avrei fatto lo stesso, a prescindere dalle nuove leggi sul lavoro». Grotto è a Firenze, al Pitti Uomo, prima fiera della moda dell’anno: «Si respira un clima molto positivo, c’è grande interesse, è come se ci si fosse svegliati». L’incubo forse è finito.

Anche i vertici di Confindustria si "schierano" per la ripresa. Luciano Miotto, vice presidente Confindustria Veneto, ha aperto le porte della sua Imesa (fabbrica di lavatrici di Cessalto, in provincia di Treviso) a 4 nuovi addetti (su un totale di 105 dipendenti) a prescindere dall’affondamento dell’articolo 18 - «Per me non è mai stato un problema» - mentre Roberto Zuccato (leader di Confindustria Veneto) ha deciso di assumere in Ares Line (mobili per ufficio) altri 4 addetti, un decimo della forza lavoro in più. «Un giovane apprendista l’abbiamo preso a novembre, ora stiamo selezionando un ingegnere gestionale e un operaio specializzato per gestire i nuovi processi produttivi più efficienti e snelli - rivelaPierantonio Sgambaro patron del pastificio trevigiano a chilometro e a emissioni zero, 20 milioni di fatturato previsti per quest’anno (due in più del 2014) e un mercato in crescita anche all’estero, Giappone e Nord Europa in testa, grazie alla produzione bio e a limitato impatto ambientale - approfittiamo delle nuove regole e degli sgravi fiscali, ma sono assunzioni che avremmo fatto lo stesso perché legate alle nostre strategie di crescita».

«Calo del petrolio e dell’euro ci favoriscono sull’export - spiega il veneziano Alberto Baban, vicepresidente di Confindustria e leader dei Piccoli Industriali - il Nordest è sempre stato più reattivo di altre aree d’Italia nello sfruttare questi vantaggi competitivi esogeni. Certo, conta anche la decontribuzione sui neo assunti, ma gli sgravi non sono ancora pienamente operativi, mancano le circolari attuative oltre che alcuni decreti. Questi provvedimenti possono essere uno stimolo ma si assume quando c’è lavoro. E ora si respira più fiducia, il patto tra governo e imprese aiuta». «Il momento è favorevole, si intravede finalmente la luce fuori dal tunnel, in Veneto c’è più voglia di investire - osserva Franca Porto, segretario regionale della Cisl - siamo sulla strada giusta. Ora bisogna impegnarsi per passare dalle parole ai fatti, i disoccupati in Veneto sono tanti, dobbiamo impegnarci tutti assieme per far lavorare più gente. Anche la Regione Veneto potrebbe mettere in campo aiuti per premiare chi stabilizza il lavoro, chi fa contratti di solidarietà. Noi in ogni caso andremo azienda per azienda per promuovere le nuove politiche del lavoro e convincere gli imprenditori che è arrivato il momento giusto».
Ultimo aggiornamento: 08:53

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