«Mascherine a peso d'oro: «Chi le trova ha un tesoro»

Mercoledì 11 Marzo 2020 di Angela Pederiva
«Mascherine a peso d'oro: «Chi le trova ha un tesoro»
VENEZIA - Luca Zaia lo dice con un mezzo sorriso: «Oggi avere una mascherina è come avere un tesoro». Ma la battuta del governatore non va molto lontano dalla realtà: per settimane anche in Veneto tutti li hanno cercati e nessuno li ha trovati, mentre adesso che sugli scaffali dei negozi cominciano a riapparire (salvo poi nuovamente scomparire nel giro di poche ore), i dispositivi di protezione individuale finiscono per essere venduti a peso d’oro. È il caso documentato al Gazzettino da una famiglia trevigiana, che lunedì ne ha comprati quattro esemplari monouso in una parafarmacia, pagando un conto di 52,60 euro e cioè 13,15 euro l’uno.
IL PREZZO
Si dirà: è il prezzo della sicurezza. Certo, ma pur trattandosi di un modello del tipo “Ffp2” e cioè tale da garantire una protezione intermedia, la mascherina in questione è fatta di carta, può essere indossata una volta e poi va buttata nel cestino. Oltretutto ieri su eBay era visibile un annuncio, per lo stesso articolo del medesimo marchio, che comportava un esborso molto più contenuto: una scatola da dieci mascherine a 42 euro, più 10 per le spese di spedizione, quindi a 5 euro e 20 centesimi l’una, cioè quasi un terzo in meno.
LE TRUFFE
Tutto lecito, sia chiaro. Ma il sospetto di speculazioni, lungo la filiera dei dispositivi, è altrettanto legittimo. Del resto, come sottolinea di nuovo Zaia, in giro c’è pure di peggio: «Abbiamo avuto offerte di materiale inesistente con richiesta di pagamento del 100%, delle vere truffe». Ad ogni modo le mascherine servono, come riconosce il governatore: «I cittadini chiedono dei dispositivi, noi diciamo che non ce ne sono, ma non per incuria. Il mondo sta “galoppando” verso l’ultimo scatolone di mascherine, ma dobbiamo anche affrontare i competitor internazionali che intervengono sugli acquisti. Stiamo attendendo gli ordini». Al riguardo l’assessore Manuela Lanzarin snocciola i numeri: «Sono state consegnate in Veneto 45.000 mascherine acquistate dalla Regione. È in arrivo un nuovo ordinativo di 200.000, mentre si resta in attesa della consegna di ulteriori 500.000 già sdoganate a Genova. Con queste mascherine riforniamo aziende ospedaliere, medici di famiglia e centri sociosanitari per anziani».
LA SOLIDARIETÀ
Non mancano però i gesti di generosità, come quello della Haier AC Italy Trading di Revine Lago, che ha donato 5.000 mascherine chirurgiche e 100 tute protettive all’Ulss 2 Marca Trevigiana. «La nostra azienda è di proprietà cinese – spiega l’amministratore delegato Marco Matteo Stefani –.
In questo periodo di emergenza la casa madre, che ha vissuto questa emergenza prima di noi, ci ha fornito mascherine e tute protettive, difficilmente reperibili nel mercato nazionale. Di qui la decisione di condividerle con il territorio che ci ospita». L’alternativa è l’autoproduzione, come quella che in Puglia ha visto protagonisti gli infermieri-sarti dell’ospedale Bonomo di Andria, dove però il direttore generale Alessandro Delle Donne ha puntualizzato: «Per ora, al rifornimento delle mascherine ci pensiamo noi. Quelle realizzate in maniera artigianale non potranno naturalmente essere utilizzate...».
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