Comuni veneti tagliati fuori dai fondi per ristrutturare le città

Venerdì 18 Giugno 2021 di Silvia Moranduzzo
Comuni veneti tagliati fuori dai fondi per ristrutturare le città
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PADOVA - Ristrutturazione di edifici storici, recupero di aree in disuso a rischio degrado, ammodernamento delle infrastrutture: per fare tutto questo, 503 comuni veneti non vedranno un euro.

Dai fondi del Governo destinati alla rigenerazione urbana che ammontano a 8,5 miliardi di euro saranno infatti esclusi i comuni al di sotto dei 15 mila abitanti che in Veneto sono l'89% del totale, 503 su 563. E già si parla di comuni di serie A e comuni di serie B. Lo stesso criterio di esclusione, per altro, è utilizzato all'interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza.


Il gruppo di sindaci veneti dell'Associazione nazionale comuni italiani ha però intenzione di dar battaglia, presentando una mozione-appello al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Lo ha annunciato ieri il presidente di Anci Veneto e sindaco di Treviso Mario Conte, insieme a Maria Rosa Pavanello, vicepresidente di Anci Veneto e sindaco di Mirano, la consigliera regionale Elisa Venturini e il presidente della provincia di Padova nonché sindaco di Loreggia, Fabio Bui. «Non si tratta solo di risorse ha sottolineato ma è in gioco il futuro dei territori perché si sbandiera la sfida della sostenibilità fondamentale per il Paese, ma poi se si escludono i piccoli Comuni la sfida rischiamo di perderla prima di iniziare. Per Anci Veneto non esistono Comuni di seria A o di serie B, ma la nostra volontà è quella di mettere al centro i territori, i cittadini e le comunità ed il loro futuro».


PENALIZZATI
La provincia più penalizzata con il criterio dei 15 mila abitanti è Belluno che vedrebbe esclusi dai fondi 59 comuni su 61 (97%). Segue a breve distanza la provincia di Rovigo con 50 comuni dei quali ben 48 non accederebbero agli aiuti (96%) e Vicenza con 106 comuni esclusi su 114 (93%). Ma anche nelle province più grandi gli esclusi sono in maggioranza: a Padova sarebbero fuori dai giochi 91 comuni su 102 (89%), a Treviso 83 su 94 (88%), a Verona 86 su 98 (88%) e a Venezia 30 su 40 (75%). «Se i fondi fossero divisi equamente avremmo a disposizione 114 euro per ogni cittadino ha detto Massimo Cavazzana, presidente della Consulta Lavori pubblici e sindaco di Tribano . Ora, teniamo presente un fatto: se i piccoli borghi esistono è perché ci vivono persone anziane. Senza di loro i borghi non esisterebbero e tra dieci o venti anni cosa succederà? Se non si aiutano i piccoli comuni a innovarsi, ad attrarre giovani, moriranno. Dobbiamo salvaguardare quello che è un patrimonio nazionale».


NAZIONALE
A livello nazionale Antonio Decaro, presidente di Anci, sta portando avanti una trattativa con il Governo ma i sindaci veneti vogliono di più: «Il tetto si è abbassato da 50 mila a 15 mila abitanti ma non è abbastanza ha detto Conte La norma esclude anche eventuali unioni tra piccoli comuni. Chiediamo dignità, nessuno come i sindaci ha dimostrato durante la pandemia di saper gestire le risorse».
E c'è chi ha già una lista pronta di cose da fare. «A Casale di Scodosia abbiamo Villa Correr, costruita alla fine del XVII secolo ha spiegato Marcello Marhioro, sindaco del comune di 4.780 abitanti . Servirebbero 10 milioni per ristrutturarla finalmente del tutto. Sono riuscito a trovare i fondi per le coperture intanto, ma non basta. È un bene storico, patrimonio della comunità, potrebbe attrarre turisti e di conseguenza migliorare l'economia della zona. Si parla di rilancio, no? Anche questo è rilancio post-Covid».
Condivide l'operazione di pressione sul Governo anche il presidente dell'Associazione nazionale costruttori edili del Veneto, Paolo Ghiotti: «Per le imprese edili del territorio queste risorse sono fondamentali e con questi criteri di distribuzione si rischia di creare anche un danno economico ha affermato In Veneto l'età anagrafica media degli immobili è molto elevata, si parla di circa 60 anni, soprattutto nei piccoli comuni».


APPELLO
All'appello si è unito anche il presidente di Unioncamere Veneto, Mario Pozza, che ha sottolineato come «la rigenerazione urbana non è solo una sfida per il futuro dei territori, rappresenta un'opportunità di rilancio per il tessuto economico locale. Mi auguro che la voce dei sindaci sia ascoltata». Le esigenze dei cittadini, ha ripetuto più volte Conte, sono le stesse sia che vivano in un comune grande sia che vivano in comune piccolo. E di gioielli simili a Villa Correr nascosti in tutto il Veneto ce ne sono tanti, chiusi, inaccessibili. In attesa di essere riportati alla vita.

Ultimo aggiornamento: 08:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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