Azienda zero, sì della commissione
Minoranze sul piede di guerra

Mercoledì 8 Giugno 2016 di Paolo Calia
Azienda zero, sì della commissione Minoranze sul piede di guerra
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VENEZIA - L'Azienda Zero, il cardine della riforma sanitaria voluta con forza dal governatore Luca Zaia, si avvicina a grandi passi. Ieri il testo del progetto di legge è stato approvato (con i voti della sola maggioranza) in Prima Commissione del consiglio regionale, che ha passato al microscopio la sostenibilità economico-finanziaria. E giovedì 9 giugno ritorna in commissione Sanità, per il voto definitivo.
Non sarà comunque una passeggiata. Già ieri le minoranze compatte hanno rinunciato alla votazione. E Jacopo Berti (5 Stelle), vice presidente della commissione, la mette giù dura: «Ho scritto una lettera al presidente Boron e a Ciambetti protestando perché non sono stato minimamente interpellato per la convocazione di questa commissione. Inoltre non sono stati rispettati i tre giorni di preavviso. E non ci sono i requisiti di emergenza per fare tutto così di fretta. Questo si chiama sopruso regolamentare». La commissione è quindi in pericolo: se oggi Berti non riceverà spiegazioni accettabili potrebbero esserci conseguenze come una diserzione totale di tutti i consiglieri di minoranza. E sull'Azienda Zero il giudizio è altrettanto negativo: «Siamo contrari a dare 8,5 miliardi di euro a un soggetto unico per gestire la sanità veneta».
E L'Azienda Zero non piace nemmeno al Pd. Alessandra Moretti parla senza troppi giri di parole di «un nuovo carrozzone portato avanti a colpi di maggioranza, senza coinvolgere nessuno. E anche i sindaci, leghisti compresi, sono perplessi». Il Carroccio e i suoi alleati sono comunque pronti a reggere il colpo ma il Pd minaccia battaglia. «Non abbiamo votato il progetto di legge in commissione - continua la Moretti - perché non c'è stata data nessuna delle spiegazioni che avevamo chiesto. Una riforma così importante la si sarebbe dovuta condividere non solo con noi, ma anche con i comuni. La Lega sappia che, quando il testo arriverà in consiglio, troverà un'opposizione compatta».
Il Carroccio dal canto suo non ha alcuna intenzione di farsi intimorire: «La Moretti definisce l'Azienda Zero un carrozzone? Io sono veneto di nascita e i carrozzoni li ho visti solo a Roma, evidentemente lei è più abituata alle stanze della capitale che a quelle venete - ribatte Fabrizio Boron, presidente della commissione sanità - è comunque libera di fare le sue battute ed elencare le sue opinioni, ma noi siamo la maggioranza e abbiamo un mandato chiaro da perseguire». E l'obiettivo è uno solo: concretizzare la riforma entro la fine di giugno.
L'Azienda Zero, dopo la riduzione delle Usl passate da 22 a 9, è l'ultimo passo. Sarà l'ente che gestirà l'acquisto di macchinari, l'assunzione del personale e della sua formazione, il monitoraggio dei costi standard, l'ufficio legale, l'Urp, l'accreditamento delle strutture private e ogni singolo aspetto tecnico amministrativo. «Ci saranno indubbi risparmi - spiega il trevigiano Riccardo Barbisan (Lega) - basti solo pensare alle economie di scala possibili facendo gare uniche per tutte le Usl della regione. Facciamo un esempio semplicissimo: oggi ci sono Usl molto indietro dal punto di vista informatico. Con l'Azienda Zero sarà invece possibile progettare un solo sistema per tutto il Veneto. Da subito, con l'accorpamento delle Usl e questo nuovo ente, i veneti risparmieranno 80 milioni di euro».
Ultimo aggiornamento: 9 Giugno, 08:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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