UDINE - Accelerare le prestazioni sanitarie che si erano dovute sospendere causa Covid, di modo che entro la fine dell’anno siano ripristinati i volumi pre pandemia.
I DETTAGLI
Sono le due importanti novità racchiuse nelle altrettante delibere varate ieri dalla giunta regionale su proposta del vicepresidente Riccardi. «Puntiamo a riorganizzare il sistema pubblico con l’acquisto di prestazioni aggiuntive entro lo stesso sistema per abbattere le liste d’attesa e poi ci attiviamo per recuperare la spesa privata accreditata che stiamo pagando a piè di lista in altre regioni, in particolare in Veneto, anziché trattenerla sul nostro territorio. E ciò a fronte di interventi di medio-bassa intensità, dalla cataratta alla diagnostica per immagini». Una contromossa che dovrebbe avere un impatto più consistente soprattutto nel pordenonese, dove la fuga verso le strutture del Veneto ha tassi più alti. Per quanto riguarda il recupero delle liste d’attesa la pandemia ha comportato una diminuzione del 24% dell’attività chirurgica programmata, un meno 16% dell’ambulatoriale e tempi più lunghi per le prestazioni di screening di secondo livello.
LE AZIONI
Tre sono gli strumenti: l’assunzione di personale a tempo determinato o di lavoro autonomo; l’acquisto di prestazioni aggiuntive dal personale sanitario dipendente; infine, in via residuale, l’acquisto di prestazioni extra budget da privato accreditato. Si accelera sugli interventi di natura oncologica (mammella, prostata e colon tra gli altri), cardiovascolari (ad esempio by-pass aortocoronarico) e ortopedici (come protesi d’anca e ginocchio); per le prestazioni ambulatoriali si punta al recupero degli esami cardiologici e audiometrici, di endoscopia digestiva e gli interventi oculistici come la cataratta e le iniezioni intravitreali. I 16 milioni saranno suddivisi tra le tre Aziende, il Cro di Aviano e il Burlo.