PORDENONE - A contare, in questo caso, è un indice che su scala locale viene utilizzato solamente dalla Protezione civile regionale. È chiamato “prevalenza” e misura la diffusione del contagio su mille abitanti.
Serve a rendere l’idea, soprattutto nelle piccole realtà locali, in merito a quanto stia colpendo il virus sul territorio e a definire aree di rischio maggiore o minore. E secondo l’ultima rilevazione della Protezione civile, datata 28 dicembre, emerge una situazione preoccupante soprattutto lungo la fascia della provincia di Pordenone che confina con il Veneto, e in particolare con la provincia di Treviso, tra le più colpite nella regione confinante con il Fvg. Il fenomeno è monitorato da vicino dagli esperti dell’Azienda sanitaria, che nelle ultime settimane hanno confermato il riscontro “colorato” della cartina offerta dalla Protezione civile. Tra la provincia di Pordenone e quella di Treviso dati alla mano il contagio è superiore. Si prenda ad esempio il caso di Brugnera, dove i positivi segnalati sono 129. Significa che la prevalenza su mille abitanti è schizzata a quota 13,9. A Prata i contagiati attuali sono 99, per una prevalenza superiore all’11 sul territorio. A Chions si sale sopra il 12, anche se in quel caso il confine è quello con la provincia di Venezia. Il dato di Pasiano, pur alto, dipende invece in larga misura dal focolaio scoppiato a Casa Lucia, la residenza per anziani in sofferenza. Contagio alto anche a Polcenigo, dove la prevalenza sfora quota tredici.
IN MONTAGNA
C’è poi un’altra fascia che preoccupa il Dipartimento di prevenzione pordenonese: è quella montana, già interessata dall’operazione di test a tappeto di inizio dicembre. Le cose, però, non sono migliorate. In un comune come Claut, ad esempio, la prevalenza arriva a sfiorare quota 21, mentre a Cimolais si è arrivati addirittura a 23,8. Significa che su mille abitanti ci sarebbero (il condizionale è d’obbligo, dal momento che il comune ha meno di mille residenti) 23 cittadini infettati. Infine Erto e Casso, che con una prevalenza di 23,3 contagiati risente degli ampi focolai presenti nel Bellunese.
Pesa in ogni caso la vicinanza rispetto al confine veneto, una barriera invisibile bucata dal virus.