Superbonus, allarme di Confartigianato: «A rischio quattrocento cantieri in regione»

Lunedì 18 Dicembre 2023
Superbonus, allarme di Confartigianato: «A rischio quattrocento cantieri in regione»

Superbonus 110%: nuovo, ennesimo allarme per una misura dalla vita particolarmente travagliata. A lanciarlo solo gli edili di Confartigianato Fvg, preoccupati per la sorte di ben 400 cantieri in altrettanti condomini aperti in Fvg e che sono messi a rischio dalla fine del Superbonus prevista per fine anno.

Urge una proroga per confermare l'applicazione dell'agevolazione almeno sui lavori in corso, quanto meno quelli che sono al 60% del percorso, come ha proposto Confartigianato nazionale in una bozza di possibile emendamento dalla legge di Stabilità.


IL NODO
Quella che comincia sarà una settimana cruciale per le decisioni che si assumeranno a Roma. «Gli artigiani edili del Fvg guardano con molta preoccupazione alle decisioni definitive che saranno prese sul Superbonus legato ai condomini: se non sarà accolto l'emendamento alla Finanziaria che consente l'applicazione della norma in vigore ai cantieri che hanno lavori eseguiti almeno al 60%, anche in regione si determinerà un vero e proprio caos sostiene infatti Dri -. L'emendamento non darebbe risposta a tutti i cantieri in corso, ma potrebbe essere una via di uscita sufficientemente ragionevole». Se, viceversa, il Superbonus non sarà prorogato, seppur limitatamente ai condomini, «in regione si metterebbero a rischio 400 cantieri che devono concludere i lavori, con un totale di 270 milioni di investimenti. In Fvg, infatti, su quasi 1.600 asseverazioni per interventi condominiali, un cantiere su quattro deve ancora concludere i lavori», prosegue il presidente. L'emendamento proposto dagli artigiani avrebbe il vantaggio, spiega ancora il capocategoria, «di non comportare effetti sui saldi di finanza pubblica, perché non amplia la platea dei soggetti ammessi al Superbonus». In ogni caso, precisa Dri, «ci troveremo ad avere situazioni che saranno una sorta di "terra di nessuno" per aziende e privati, perché non tutti i cantieri in essere sono arrivati al 60% dei lavori. Se il principio del Superbonus in sé era positivo, l'applicazione che ne è seguita è stata così caotica e contraddittoria da aver provocato moltissimi problemi, legati proprio all'incertezza della legislazione, soggetta a continue variazioni, non ultima questa repentina chiusura». E tra le criticità irrisolte, Dri cita quella dei crediti incagliati che, per la sola filiera edile della provincia di Udine, raggiungono i 4,5 milioni, con una media di 206mila euro di crediti incagliati per azienda. Sono numeri aggiornatissimi, quelli che elenca Dri, risultato di un sondaggio flash realizzato attraverso l'Ufficio studi di Confartigianato-Imprese Udine tra fine ottobre e inizi novembre, per avere il reale polso della situazione.


NUMERI
L'indagine ha raccolto le risposte di 58 aziende che hanno effettuato lavori che con credito d'imposta. Delle 44 imprese che hanno lavorato con Superbonus e Bonus il 50% ha crediti incagliati e il problema grava, soprattutto, su termoidraulici, elettricisti e pittori edili. La metà di questi ultimi impegnati nella realizzazione di cappotti e interventi di isolamento. Sono incagli generati da almeno due fattori, nell'analisi compiuta da Confartigianato Fvg: «I soggetti che hanno ripreso ad acquisire i crediti, come le banche e le finanziarie, agiscono in maniera limitata e settoriale, anche perché hanno già parecchio credito in pancia, e perciò le aziende non trovano soggetti cui cedere il credito spiega Dri -. Inoltre, i crediti connessi a lavori avviati dopo il 16 febbraio 2023, invece, sono bloccati e per superare lo stallo è necessario un intervento normativo». La situazione, quindi, «è molto complessa conclude il capocategoria e occorre almeno trovare una soluzione per il Superbonus che copra i lavori in corso».

Ultimo aggiornamento: 09:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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