La notizia della scomparsa di Angela Tonus nel Padovano è arrivata a Pordenone ieri pomeriggio, dove tuttora vive parte della famiglia. I rapporti non erano più quelli di un tempo: da quando la 26enne si era trasferita a Padova, poco più di sei anni fa. Vite diverse, condizionate da una serie di problemi familiari che non hanno fatto altro che allontanare la giovane dalla strada giusta. Angela, lasciando Pordenone, ha tagliato anche i ponti con il passato con la voglia, o la speranza, di poter cambiare vita. A Padova aveva trovato un lavoro e l'amore, ma non era ancora riuscita a liberarsi dalla dipendenza dalla droga che si portava dietro ormai da tanti anni. Una battaglia che aveva cercato di vincere più volte, in diversi modi, ma l'avversario è risultato troppo forte per poter essere sconfitto. I familiari l'avevano presa per mano, affidandola a una comunità di recupero, ma il sogno di riuscire a guarire era durato soltanto pochi mesi. Nemmeno i medici a cui Angela si era rivolta hanno avuto la meglio sulla sua dipendenza.
I primi approcci con gli stupefacenti Angela li avrebbe avuti già alle scuole superiori, come capita ormai sempre più spesso. Iscritta allo Ial di Aviano, non aveva però terminato il percorso di studi anche se ai parenti più stretti aveva detto di aver conseguito il diploma. I suoi pensieri, più che allo studio, erano rivolti al padre colpito ad appena quarant'anni, quando Angela era ancora piccola, da una malattia degenerativa che lo costringe a vivere da tempo in una casa protetta. Una situazione che ha provato molto non solo lei ma anche la madre, che ha deciso di rimettersi in piedi lasciando Pordenone e andando a lavorare a Umago, in Croazia, dove vive ormai da più di cinque anni. In pratica poco dopo la decisione di Angela di trasferirsi a Padova per cercare fortuna, o almeno un po' più di tranquillità, lontano da quei problemi che avevano costellato la sua esistenza fino a quel momento. Ma nel padovano ha purtroppo trovato la morte.
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