PORDENONE - Fumo di sigaretta, inquinamento da polveri sottili ed esposizioni professionali a fattori di rischio: sono le principali cause che incidono sull'insorgenza della bronchite cronica ostruttiva. In provincia di Pordenone sono ben 400 le persone costrette a vivere con la bombola di ossigeno collegata. Pochi anni fa erano "solo" 250. Un quasi raddoppio. La bronchite cronica ostruttiva è una malattia caratterizzata dall'infiammazione cronica delle vie aeree inferiori, cioé bronchi e polmoni, che provoca una progressiva alterazione della capacità respiratoria. Fino a rendere obbligatorio respirare sempre con l'ossigeno. «La malattia è presente in una larga fascia della popolazione - spiega Francesco Mazza, primario della Divisione di Pneumologia dell'Ospedale di Pordenone, mostrando dati emersi in occasione della Giornata mondiale della bronchite cronica ostruttiva in programma domani - specie tra gli anziani, spesso però viene sottostimata dal paziente e anche dal medico. È presente nel 5% della popolazione, ma sale al 20% negli over-60. Si prevede che nel 2020 sarà la quinta malattia in tutto il mondo, dopo le patologie ischemiche, la depressione e gli incidenti stradali».
Altra causa della malattia è l'inquinamento dell'aria, dato soprattutto da composti azotati e Pm10, che causa infiammazioni respiratorie continue con conseguenti infezioni bronchiali che incrementano i danni sia nei soggetti affetti da bronchite cronica che in quelli affetti da asma bronchiale.
Ultimo aggiornamento: 16:13
© RIPRODUZIONE RISERVATA Altra causa della malattia è l'inquinamento dell'aria, dato soprattutto da composti azotati e Pm10, che causa infiammazioni respiratorie continue con conseguenti infezioni bronchiali che incrementano i danni sia nei soggetti affetti da bronchite cronica che in quelli affetti da asma bronchiale.
Infine l'esposizione di alcune tipologie professionali che operano a contatto con polveri o sostanze irritanti».