L'emergenza non diminuisce, profughi ucraini sino a fine anno: il Comune prolunga bando e spese

Giovedì 16 Giugno 2022 di Marco Agrusti
Pordenone prolunga il bando per ospitare i profughi ucraini

PORDENONE - Inizialmente, si era pensato (e sperato) in un'emergenza di breve durata. Invece non sarà così. Il Comune, infatti, è stato costretto a prorogare il bando dell'accoglienza riservata ai profughi in fuga dall'Ucraina fino alla fine del 2022. E l'operazione costerà 327mila euro. Soldi che il municipio dovrà anticipare in attesa di un rimborso futuro da parte del governo ma che per il momento peserà sulle casse dell'amministrazione Ciriani. «Molti cittadini ucraini - ha spiegato l'assessore alle politiche sociali, Guglielmina Cucci - desiderano ancora ritornare a casa loro». Sta di fatto che ancora oggi, al Centro anziani di Torre (Pordenone nord), sui 40 posti resi disponibili dal Comune tramite il primo bando, ne risultano ancora occupati 38. L'emergenza, quindi, non è assolutamente finita.

Per questo si è deciso di prorogare il servizio per altri sei mesi, cioè almeno fino a dicembre, con una spesa non da poco per un Comune già stretto tra mille difficoltà, non ultima quella legata ai costi energetici costantemente in aumento.

«Al Centro anziani di Torre - specifica sempre l'assessore Guglielmina Cucci - attualmente sono ospitati venti adulti e diciotto bambini. I nuclei familiari completi invece risultano essere dodici». E con l'arrivo dell'estate sono nate anche nuove esigenze: sei bambini scappati dalla guerra provocata dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, ad esempio, stanno già frequentando i Punti verdi organizzati in ambito cittadino. Le frequentazioni si dividono tra Torre e il Don Bosco. Continuano nel frattempo i corsi di iatliano di base organizzati ad esempio dal Rotary cittadino, con un'adesione molto alta tra i cittadini ucraini che sono scappati dalla guerra ancora in corso. Prosegue anche il corso organizzato dall'associazione Melarancia, in collaborazione con la Coop Nuovi Vicini che gestisce la prima parte del bando, cioè quella estesa fino al mese attuale. L'emergenza profughi è iniziata negli stessi attimi in cui è scoppiata la guerra in Ucraina. Il Friuli sin da subito è stato allo stesso tempo meta e tarra di passaggio per migliaia e migliaia di persone, dal momento che la porta del nostro Paese è stata rappresentata dai due valichi: quello di Coccau e quello di Trieste.

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