Morto Antonini, primario e politico. Lascia la moglie e due figlie

Venerdì 6 Luglio 2018 di Davide Lisetto
Silvano Antonini Canterin
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PORDENONE - È morto Silvano Antonini Canterin. Una vita la sua dedicata alla professione di medico e all'impegno politico per il territorio. Prima come sindaco, poi come assessore regionale. Lungo e importante anche il suo impegno per un decennio al vertice della Fondazione Crup. Silvano Antonini aveva 88 anni. Negli ultimi mesi le sue condizioni di salute erano divenute più instabili: prima la rottura di un femore, poi alcune complicazioni legate al cuore. Ieri mattina, proprio mentre si trovava in ospedale a Treviso, avrebbe accusato un malore e il suo cuore non ha retto.

 
LUNGA CARRIERASilvano Antonini, dopo la laurea in Medicina, muove i primi passi della sua carriera professionale all'ospedale civile di Pordenone. Inizia come medico in quella che allora, negli anni Settanta del secolo scorso, era la Prima Medica. E negli anni successivi della Medicina del Santa Maria degli Angeli divenne primario: ruolo che ricoprì per un periodo piuttosto lungo. Dalla metà degli anni 70 - e fino alla fine degli anni 80 - ricoprì per oltre venticinque anni il ruolo di presidente dell'Ordine provinciale del medici. Ebbe un ruolo determinante anche nella nascita del Cro di Aviano.

LA POLITICA
L'amore e la dedizione per la professione di medico è stata sempre conciliata con la grande passione civile e politica di Silvano Antonino. La sua carriera di amministratore pubblico - muove i primi passi nella Democrazia cristiana dove rimane sempre - ha inizio proprio nella prima metà degli anni Settanta come sindaco della sua Meduno. E fu proprio lui il sindaco della ricostruzione - il piccolo centro pedemontano fu devastato dal terremoto del 1976 - dopo il sisma che colpì fortemente anche alcuni comuni della montagna e pordenonese. Profuse un decisivo impegno per la rinascita del suo Comune dopo le macerie.

IN REGIONE
È dopo l'esperienza di primo cittadini per Antonini c'è il passaggio in Regione. Le capacità dell'uomo politico lo portarono subito a distinguersi con diversi incarichi come assessore. Prima alla Sanità, poi all'Agricoltura e successivamente - fino al 1993, anno in cui lascerà l'attività amministrativa, pur rimanendo sempre legato alla politica - alla Cultura, istruzione e cooperazione. Quindici anni ininterrotti nelle giunte regionali che si sono susseguite alla guida di Comelli, Biasutti e infine Turello. Un impegno che ha lasciato un segno profondo sul territorio, in particolare della provincia di Pordenone. Così come è stato fondamentale e improntato all'attenzione per il territorio anche il suo successivo impegno decennale alla guida della Fondazione Crup. Quella di Antonini è stata una figura di grande spicco. Politico attento e lungimirante - sono in molti a riconoscerlo, fu maestro politico di una schiera di giovani democristiani tra i quali Gianfranco Moretton (Ha difeso il territorio con lungimiranza) e Michele Agrusti (Abbiamo perso un padre nobile, siamo tutti più poveri) - con un'apertura al confronto e una disponibilità fuori dal comune. «Ha guidato l'Ordine provinciale - sottolinea l'attuale presidente Guido Lucchini - dal 79 al 2005 e nella sua attività di professionista e di politico, con il fratello Antonio (scomparso nel novembre 2016, ndr), ha saputo fare crescere il ruolo di riferimento regionale dell'ospedale di Pordenone in diverse discipline mediche e chirurgiche». Lascia la moglie Marina Crovatto e due figlie: Angela (biologa, come la madre) e Francesca (medico che ha seguito le orme del padre). La data del funerale sarà nota nella giornata di oggi.
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