PORDENONE - Un Natale durissimo, di quelli che fanno ripensare al senso di umanità, al vero valore della vita: gli affetti, la salute.
LA SALUTE CHE NON C’È
Tre duri interventi e altri in arrivo cambiano radicalmente la sua vita, Marco è praticamente allettato con febbre e dolori, ormai il suo lavoro al centro della passata esistenza è un lontano ricordo. Non può lavorare, l’invalidità risulta essere altissima, al 97%. Sono tre anni che va avanti questa situazione. Equitalia, banche, fornitori, mancati incassi e la quasi totale assenza di entrate, hanno aggravato l’economia domestica e di conseguenza, il 17 gennaio la casa di Marco dovrà andare all’asta. «Sono passato da un reddito fisso a zero entrate e con una pensione di invalidità di trecento euro di cui duecento servirebbero per gli integratori che non vengono passati dal sistema sanitario», fa sapere l’ex artigiano. Nel frattempo, i figli hanno cercato di dare una mano, il più grande alterna gli ultimi esami universitari con un’occupazione part-time e il mediano per un anno ha lavorato, ma ora deve pensare al suo futuro, perciò si è iscritto all’università. Chiaramente Marco ha bisogno di assistenza e la moglie che deve occuparsi anche del figlio minore è a disposizione della famiglia. Dopo le sante festività, questa famiglia potrebbe restare senza un tetto. Non solo, anche la casa dei genitori di Marco incorre lo stesso rischio, in quanto gli anziani parenti sono garanti dei mutui del figlio.
L’APPELLO
«L’unica speranza che ci è rimasta, sarebbe un’offerta a saldo-stralcio verso il recupero crediti, ma purtroppo, siamo lontanissimi dalla cifra richiesta. Siamo disperati e non sappiamo più a chi chiedere. Per ora stiamo sopravvivendo grazie a sussidi, Caritas, il Banco alimentare, assistenti sociali, il Comune, inoltre paga qualche bolletta, ma soprattutto alcuni amici ci stanno vicino in questa tragedia», riferisce Marco con un filo di voce. Alla domanda retorica, «cosa si aspetta da questo Natale?», risponde «chiederei la salute, ma so che non potrò averla, devo salvaguardare la mia famiglia».
LA COLLETTA
Così ha deciso di rivolgersi ad un sito internet dove donatori possono andare incontro alla causa di Marco. 17.641 euro sono stati raccolti, ma l’obiettivo è raggiungere 45mila euro. «Vorremmo bloccare l’asta per il momento e cercare di prendere tempo. Siamo disperati e pensiamo che farsi aiutare ora che abbiamo perso tutto, non è un segno di debolezza, ma di forza. Siamo anche senza auto da quattro mesi, perciò cerchiamo qualsiasi “ferro vecchio” per spostarci, per le visite in ospedale». Insomma, un Natale durissimo, ma grazie alla comunità questa famiglia potrà nuovamente sperare. Basterebbero tante piccole gocce per colmare il mare della disperazione