Già 20mila lavoratori a rischio in tutto il Friuli, l'anno inizia con la cassa integrazione

Domenica 28 Gennaio 2024 di Marco Agrusti
Lavoro in fabbrica

Il 2024 è iniziato sotto il segno dell’incertezza. Alle spalle ci sono i dati completi del 2023, ma è il momento congiunturale a preoccupare maggiormente gli imprenditori e i lavoratori. Anche l’avvio del nuovo anno, infatti, non ha portato i miglioramenti. Anzi, secondo le stime delle principali sigle sindacali sono state toccate due cifre simboliche: un centinaio di aziende sono al momento dichiaratamente in crisi e circa 20mila lavoratori sono coinvolti a diverso titolo dall’uso degli ammortizzatori sociali


IL PANORAMA


La punta dell’iceberg è rappresentata da quello che sta succedendo all’Automotive di Tolmezzo. Ma solo per i numeri in gioco, perché se si parla di crisi aziendali è naturalmente il caso Electrolux ad avere risonanza a livello nazionale. A monte, però, c’è il dato generale, che inizia a filtrare dalle segreterie delle principali rappresentanze delle parti sociali. La cassa integrazione, infatti, è data in aumento del 6-7 per cento anche rispetto al dato di dicembre, che già di suo era di molto superiore rispetto a quello che fotografava l’andamento economico del 2022, l’anno della guerra in Ucraina ma anche il periodo contrassegnato dalla fine della pandemia. Nella sola Automotive di Tolmezzo, ad esempio, scatteranno gli ammortizzatori sociali per 800 dipendenti dello stabilimento carnico. E in questo caso c’entra il rallentamento sempre più preoccupante dell’economia tedesca, che con la sua industria dell’auto rappresenta per il Friuli Venezia Giulia il bacino d’utenza per eccellenza. Il macro-dato, invece, è quello che riguarda le aziende che stanno vivendo una situazione di difficoltà e che in qualche modo hanno attivato la cassa integrazione oppure un altro genere di ammortizzatore, come ad esempio il contratto di solidarietà. Quando alla fine di gennaio mancano ormai pochi giorni, queste realtà produttive sono ormai cento. E a questa situazione si deve aggiungere anche la cassa integrazione che sta interessando le aziende che si occupano di spedizioni internazionali, condizionate e penalizzate dalla crisi del Canale di Suez. Fanno 20mila lavoratori in totale all’inizio dell’anno. 
Il tutto mentre domani i lavoratori dell’Electrolux di Porcia saranno di fronte al presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, nel vertice pordenonese sul futuro dell’azienda. 


SICUREZZA


Un altro fronte caldo è quello sulla sicurezza sul posto di lavoro.

Una piaga, quella degli infortuni (anche mortali) affrontata in un convegno, promosso da Il Bene Comune e organizzato da gruppo consiliare regionale Misto - componente Open Sinistra Fvg. «Il numero delle morti nei luoghi di lavoro è molto elevato e tendenzialmente in aumento in relazione alla crisi economica - si legge nella nota -. Per mantenere i guadagni, il rapporto costi e profitti, va a diminuire la spesa delle imprese per i presidi di sicurezza, esponendo a gravi rischi salute e incolumità dei lavoratori.  La testimonianza toccante della signora Monica Michielin che ha perso il figlio Mattia Battistetti di 23 anni, ci ha fatto comprendere come ogni caduto sul lavoro, non è solo un dato statistico, una pratica di infortunio per gli uffici competenti, ma è una persona con una famiglia, un giovane, una donna, un uomo con un progetto di vita irrimediabilmente spezzato. Noi ribadiamo la necesssità di incentivare una cultura della prevenzione e di esercitare il necessario e continuo controllo della sicurezza nei posti di lavoro perché esso sia di fatto un diritto fondativo del nostro Paese, come garantisce la nostra Costituzione. Per questo sosterremo la proposta di legge di iniziativa popolare per l’istituzione del reato di omicidio sul posto di lavoro per chi cagiona, anche solo indirettamente, la morte o l’esito di lesioni gravi e gravissime ai lavoratori». 

Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 13:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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