Fedriga guida la protesta del Fvg: «Ridare la libertà ai cittadini, rischiamo di mettere in ginocchio un Paese»

Lunedì 27 Aprile 2020 di Redazione
Fedriga guida la protesta del Fvg: «Ridare la libertà ai cittadini, rischiamo di mettere in ginocchio un Paese»
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TRIESTE - «Dobbiamo ricominciare a fidarci dei cittadini, imponendo sì regole comportamentali ma non limitando più la mobilità delle persone». Lo ha detto stamattina a Radiouno il presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga. Intervenuto per commentare le linee guida della fase due comunicate dal premier Giuseppe Conte, Fedriga ha criticato l'essenza stessa del dpcm, che prevede l'estensione almeno sino al 18 maggio delle restrizioni relative alla libertà di circolazione dei cittadini.
Ancora più dura, poi, la riflessione sulla prospettiva di riaprire bar e ristoranti dopo il 1 giugno: «Ho il timore - ha concluso - che per quel giorno le serrande rimarranno abbassate a causa dei fallimenti, e non dei decreti. Rischiamo di mettere in ginocchio un Paese».

Quanto alle prossime iniziative regionali, il vicegovernatore con delega alla Salute e alla Protezione civile del Fvg, Riccardo Riccardi, ha spiegato: «All'interno delle fragilità da tutelare e assistere, oltre alla disabilità, contemplata dall'ultimo Dpcm, ci sono anche i servizi dedicati ai minori non accompagnati e agli anziani.

Per questo la Regione accompagnerà le disposizioni del decreto con uno slancio innovativo per dare una risposta che non escluda le altre categorie più deboli». Riccardi ha parlato durante una videoconferenza con i presidenti degli Ambiti che fanno riferimento all'Azienda sanitaria Friuli Occidentale. All'ordine del giorno - riporta una nota della Regione - l'articolo 8 dell'ultimo Dpcm relativo all'emergenza Coronavirus, che prevede la riattivazione, secondo piani territoriali adottati dalle Regioni, delle attività sociali e sociosanitarie per le disabilità. Come ha sottolineato Riccardi - riferisce la nota - nell'ottica di un periodo di convivenza con il virus, l'obiettivo è riorganizzare i servizi garantendo i dispositivi di protezione e mantenendo il più possibile il distanziamento tra le persone. «Il soggetto - ha spiegato - non deve essere il virus, ma le persone a cui dobbiamo erogare, in sicurezza, un importante servizio». A riguardo, come è emerso durante la riunione, andranno trovate soluzioni anche sulla questione trasporti, individuando modelli organizzativi sicuri che dovranno prevedere il distanziamento tra le persone.

Ultimo aggiornamento: 13:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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