PASIANO - Il mondo della cultura e della scuola in lutto per la scomparsa di Ermanno Contelli, maestro elementare, giornalista e scrittore.
Originario di Milano, Ermanno Contelli in tenera età si era trasferito con la famiglia a Pasiano, per sfuggire ai bombardamenti ed era rimasto a vivere nel Pordenonese. «Ci stringiamo alla famiglia e alla moglie Franca in questo momento doloroso e difficile. Ermanno era una persona con grinta e tenacia, unite a una forte motivazione per tutto ciò che riguarda la sfera culturale che contorna il territorio e Pasiano: ricerche di storia locale, articoli per quotidiani e riviste, sonetti in italiano e in dialetto», è il ricordo del sindaco Edi Piccinin, che esprime il cordoglio di tutta l'amministrazione. «Ricordiamo soprattutto la sua inesauribile voglia di conoscere e ripercorrere la storia. Perdiamo un grande uomo di cultura, che ha dato spunti interessantissimi per Pasiano». La storia locale e la poesia sono state le sue più grandi passioni: i primi componimenti in versi e in dialetto li ha dedicati a Pasiano. Inoltre ha pubblicato raccolte di aforismi, saggi di carattere storico e testi poetici dai temi più vari: dalla politica alle migrazioni, alle unioni civili. Nel 1988 è stato cofondatore assieme a Varno Bidoia de Il Teatrozzo. Portano la sua firma, assieme all'ingegner Pescarollo, le prime ricerche archeologiche a Pasiano. Nel 1991 ha fondato la casa editrice La Quercia e il giornale La Quercia, un semestrale su notizie, persone, politica, storie, commenti, interviste e curiosità locali. È stato un corrispondente per diversi anni de il Corriere di Pordenone. Innumerevoli anche le iniziative organizzate con la Pro Pozzo negli anni '80 e '90, tra cui gite, mostre, rassegne e la ricerca e conservazione di articoli di stampa e fotografie dal 1880 ai giorni nostri. «Ermanno è stato un testimone attento e arguto del territorio - aggiunge l'assessore Tiziana De Bortoli - ha arricchito Pasiano con una miriade di proposte e iniziative. Non ha mai abbandonato le sue passioni, nemmeno nei tempi più difficili della malattia. Ho avuto la possibilità di incontrarlo poche volte e ne ricordo l'entusiasmo quando parlava dei suoi progetti. Conservo con piacere alcuni suoi scritti, poesie e testi di archeologia».