PORDENONE - Schiacciato dagli indizi o vittima di una serie di circostanze? La difesa di Giosuè Ruotolo, il 28enne di Somma Vesuviana da oltre un anno a processo per l'omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone, ha due giorni di tempo per dimostrare che l'ex caporal maggiore dei carristi di Cordenons è estraneo all'uccisione dei fidanzati. Oggi, in Corte d'assise a Udine, alle 9.30 cominciano le arringhe degli avvocati Roberto Rigoni Stern e Giuseppe Esposito. I due legali hanno sempre creduto alla versione di Ruotolo, tanto da esporlo a un interrogatorio in una fase delle indagini in cui la richiesta di misura cautelare da parte dei Pm non era stata nemmeno abbozzata. «Andiamo avanti», aveva detto l'allora procuratore Marco Martani sollecitando ulteriori accertamenti ai Carabinieri. E gli accertamenti portarono ad Anonimo Anonimo, il profilo Facebook in cui la Procura individua i «semi della tragedia».
È andata davvero così? ll pm Pier Umberto Vallerin ha chiesto la condanna all'ergastolo con due anni di isolamento diurno. Nella sua requisitoria ha ricostruito una storia d'amicizia distrutta dall'invidia e dall'odio. Ha parlato di un delitto commesso da Ruotolo per salvare la carriera in Guardia di finanza, messa a rischio dalla denuncia che Ragone minacciava di presentare per via dei messaggi molesti inviati attraverso Anonimo...
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