Inizia la "guerra" al decreto di Conte: Fedriga chiama i governatori per cambiare le regole e sancire lo strappo

Martedì 27 Ottobre 2020 di Marco Agrusti
Il presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga

PORDENONE E UDINE - Non un’ordinanza, ma venti ordinanze, per dichiarare “guerra” al Dpcm e mettere definitivamente le Regioni sulle barricate e sfidare il governo sul terreno delle restrizioni.

Un’alleanza trasversale tra territori “rossi”, “verdi”, “azzurri” e “gialli”, con un fondamentale supporto: quello che si cerca nel presidente dell’Emilia Romagna, il “dem” Bonaccini che rappresenta anche il vertice della Conferenza delle Regioni. L’idea parte dal Friuli Venezia Giulia, con il fondamentale supporto del Veneto: consiste nel partorire, Regione per Regione, delle ordinanze in grado di andare contro la lettera del Dpcm e di prolungare almeno gli orari di apertura di bar e ristoranti. 


IL DETTAGLIO
Ieri (lunedì) Massimiliano Fedriga ha passato la giornata incollato al telefono. Da un lato l’iniziativa della Lega, che punta a coinvolgere i sindaci del Carroccio per una pioggia di ricorsi; dall’altro l’iniziativa più concreta, cioè l’assalto delle Regioni al Dpcm. «Non vogliamo fughe in avanti solitarie», filtra dall’entourage del presidente del Fvg. Niente leggi regionali oppure ordinanze-show isolate: quella sarà solo l’ultima carta da giocare. «Ciò a cui si punta - si apprende - è una serie di documenti da parte di tutte le Regioni». Con due orari da cambiare: la chiusura alle 20 per i bar e quella tra le 22 e le 23 per i ristoranti. La giornata decisiva sarà quella di oggi, quando le Regioni si aggiorneranno. Ma il piano è già sul tavolo: se si dovrà rischiare l’impugnativa urgente da parte del governo, lo si dovrà fare tutti assieme. E oggi Fedriga incontrerà in videoconferenza i sindaci dei quattro capoluoghi per coordinare le azioni. 


ALTA TENSIONE
Domani mattina (mercoledì), in piazza Unità a Trieste, Fipe e Confcommercio porteranno la protesta di fronte alla Regione e alla Prefettura. È in programma la prima manifestazione ufficiale contro le restrizioni. In realtà la miccia è già stata accesa nel tardo pomeriggio di ieri. La stessa piazza Unità, infatti, si è riempita di almeno duemila persone e non sono mancati attimi di tensione con le forze dell’ordine. Presenti anche Fedriga e il sindaco Roberto Dipiazza. «Ho sempre rispettato le regole - ha detto il primo cittadino - ma stavolta no». «Queste scelte - ha ribadito Fedriga - sono inique e rischiano di farci perdere sia la battaglia economica che quella sanitaria». Venerdì, invece, è in programma una protesta anche in piazza Libertà a Udine. Ieri a Pordenone era stata messa in conto una manifestazione spontanea in piazza XX Settembre: dovevano parteciparvi baristi e ristoratori ma la Fipe ha preferito rinviare tutto a domani. Da Pordenone, verso Trieste, partirà un pullman. 

Ultimo aggiornamento: 11:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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