Assunzioni a picco. Con il Covid 44mila i contratti bruciati

Sabato 27 Marzo 2021
Assunzioni a picco. Con il Covid 44mila i contratti bruciati

PORDENONE - Assunzioni giù di un terzo nel 2020. Nell'anno della pandemia in Friuli Venezia Giulia il calo dei nuovi contratti di lavoro ha superato il 30 per cento, rispetto all'anno precedente.

In regione nell'anno dell'emergenza Covid si sono registrati circa 44mila contratti in meno. La flessioni più pesante ha riguardato in rapporti a tempo determinato, in particolare quelli in somministrazione (agenzie interinali) che segnano un drammatico -39,3 per cento. Mentre le nuove assunzioni a tempo indeterminato fanno registrare la riduzione più contenuta, pari al -24 per cento. I dati emergono da una rielaborazione dei numeri dell'Inps realizzata dall'Ires Fvg. La diminuzione ha colpito più duramente nei mesi primaverili del primo lockdown, ma anche dopo l'estate vanificando una riprese che pure c'era stata. A soffrire maggiormente i contratti dei comparti del commercio, del turismo e dei servizi. Meno colpite, invece, l'industria manifatturiera e l'edilizia.


IL PERIODO

Il trimestre marzo-maggio, come era prevedibile, ha registrato un vero e proprio crollo, complessivamente -62%. Il mese di aprile è stato quello più critico, con un numero di ingressi nel mercato del lavoro diminuito di oltre l'80%. In particolare, le assunzioni stagionali ad aprile si sono praticamente azzerate (sono state in tutto 74 rispetto alle oltre 3.000 dello stesso mese dell'anno precedente); anche i contratti di lavoro intermittente, connessi in prevalenza al settore turistico, nello stesso mese hanno evidenziato una forte battuta d'arresto (-83,7%). Il ricorso ai contratti stagionali e al lavoro intermittente, che riguardano prevalentemente giovani e donne, era al contrario aumentato negli ultimi anni dopo la soppressione dei voucher nel 2017. Le assunzioni a tempo determinato e in somministrazione, invece, erano già in diminuzione da tempo, dopo l'espansione del biennio 2016-2017 per il cosiddetto Decreto Dignità. A partire dalla scorsa estate si era comunque verificato un parziale recupero delle assunzioni, ma la ripresa si è interrotta nell'ultimo trimestre dell'anno, a causa dell'adozione di nuove misure di restrizione dell'attività economica in corrispondenza della seconda ondata pandemica.


I CAMBI CONTRATTO

Nello scorso anno sono diminuite anche le interruzioni dei rapporti di lavoro (-19,5% rispetto al 2019), soprattutto quelle relative ai contratti in somministrazione e di apprendistato (in entrambi i casi di circa un quarto). Per quanto concerne le motivazioni delle cessazioni, la flessione maggiore ha riguardato quelle di natura economica (-46,3%), soprattutto per effetto del blocco dei licenziamenti introdotto a marzo 2020. I licenziamenti di natura economica comprendono quelli avvenuti per giustificato motivo oggettivo, licenziamento collettivo, per esodo incentivato, cambio appalto o interruzione di rapporti di lavoro nel settore edile per completamento dell'attività e chiusura di cantiere.


BOOM BABY SITTER

L'introduzione del cosiddetto bonus baby-sitting, la cui erogazione avviene tramite il Libretto Famiglia, ha comportato un enorme incremento di questa tipologia di lavoro occasionale, in particolare nel periodo marzo-agosto. Tale misura è stata introdotta con la chiusura delle scuole. Nel 2020 in Fvg le ore di lavoro occasionale retribuite mediante il Libretto Famiglia sono state infatti 1,3 milioni, contro le 133 mila circa dell'anno precedente, si sono decuplicate. Nel mese di giugno, quando è stato totalizzato il numero più elevato di ore, i lavoratori interessati sono stati circa 6.600 in tutta la regione, contro i 554 dello stesso mese del 2019.
D.L.

Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 11:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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